Lavori & Tecnologie

L’ecobonus traina l’efficienza energetica

di Celestina Dominelli

Grazie all’ecobonus, il beneficio fiscale per l’efficienza energetica, le famiglie italiane hanno investito 3,3 miliardi in interventi di riqualificazione degli edifici nel 2018. E l’asticella supera i 39 miliardi se si considerano le spese effettuate su questo versante dal 2007, l’anno in cui è stato introdotto il meccanismo, al 2018, con un risparmio cumulato di 100 milioni di megawattora. A tracciare un bilancio degli strumenti messi in campo per ridurre i consumi di energia, in linea con quanto previsto, da ultimo, dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), è il consueto Rapporto annuale sull’efficienza energetica presentato ieri a Roma dall’Enea insieme alla fotografia aggiornata sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e uso delle fonti rinnovabili negli edifici esistenti.

«L’efficienza energetica si conferma come una delle leve più efficaci per ridurre i consumi e la spesa per l’energia di famiglie, imprese e sempre più anche della pubblica amministrazione, un volano di crescita per una filiera industriale fortemente italiana», ha spiegato ieri il presidente dell’Enea, Federico Testa, che ha poi ricordato il «ruolo centrale» di supporto al governo nell’individuazione di strumenti e mecccanismi per incentivare l’efficienza energetica, tra cui la cessione del credito.

Tornando ai numeri, solo nel 2018 l’ecobonus ha consentito un risparmio complessivo di 16 milioni di megawattora, l’equivalente del consumo medio annuo di energia elettrica e termica di una città di 2,5 milioni di abitanti. I tre quarti delle domande di accesso alla detrazione per interventi nelle parti comuni dei condomini hanno riguardato, si legge nel Rapporto, la riqualificazione energetica dell’involucro dell’edificio e circa un quarto il miglioramento delle prestazioni energetiche invernali ed estive. Nel dettaglio, le famiglie italiane hanno effettuato nel 2018 oltre 300mila interventi di efficientamento, soprattutto per sostituire i serramenti (1,2 miliardi di spesa), coibentare solai e pareti (900 milioni) e sostituire impianti di climatizzazione invernale (873 milioni). Circa il 77% degli investimenti (2,56 miliardi) ha poi riguardato edifici costruiti prima degli anni ’80. Sul fronte, invece, del bonus casa, nel 2018 - primo anno di monitoraggio - sono stati effettuati 500mila interventi con un risparmio complessivo di 700mila megawattora.

Risultati molto positivi si registrano anche per le altre tipologie di incentivi, a cominciare dal conto termico, destinato principalmente a iniziative per l’efficienza e per le rinnovabili nella Pa: lo strumento ha registrato infatti un balzo in avanti del 115% con 93mila richieste totali e un incremento del 90% delle incentivazioni ottenute a 190 milioni di euro. Sempre restando agli interventi di efficientamento nel pubblico, il programma di riqualificazione energetica della Pa centrale (Prepac) ha raccolto 100 proposte progettuali per oltre 177 milioni di euro, mentre i certificati bianchi per incentivare l’efficienza nelle imprese hanno comportato minori importazioni di energia elettrica e gas per 14 milioni di megawattora con un risparmio di 400 milioni di euro sulla fattura energetica nazionale.

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