Lavori & Tecnologie

A Sesto il termovalorizzatore si fa anche depuratore

di Valeria Sibilio

Il concetto di sostenibilità ambientale è approdato, con progressiva evoluzione, al centro delle politiche europee e nazionali, alimentando una sfida ed un'opportunità per dare il via ad un sistema economico circolare basato sul riuso e riciclo della materia ed offrire una migliore qualità della vita per le generazioni future.
In questo contesto si inserisce il progetto di trasformazione del termovalorizzatore di Sesto San Giovanni, promosso dal Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, e da CORE S.p.a., il Consorzio Recuperi Energetici, insieme ai Comuni di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Pioltello, Segrate e Cormano, finalizzato
alla creazione di un polo innovativo per il trattamento dei fanghi da depurazione e la produzione di biometano attraverso la riconversione di impianti esistenti.
Un progetto da 47 milioni di euro, nato con l'obiettivo di unire termovalorizzatore e depuratore in un polo green e carbon neutral dedicato all'economia circolare ed entrato nella sua fase partecipativa, coinvolgendo cittadini, esperti e tecnici.
Nel recente incontro, organizzato dai promotori del progetto, a Sesto San Giovanni è stato presentato il documento di restituzione con risposte alle osservazioni e alle proposte emerse nel corso dei cinque incontri precedenti. Un evento che, come ha specificato Alessandro Russo, presidente e Amministratore delegato di Gruppo CAP, «rappresenta il coronamento di un percorso che sancisce il rapporto di continuità e condivisione instaurato con il territorio e le sue istanze». Una condivisione che se per Marco Cipriano, Amministratore Unico di Core S.p.a, segna «un punto di non ritorno con la nascita a Sesto San Giovanni, ex capitale dell'industria, del primo impianto in Italia per l'economia circolare», per Roberto Di Stefano, Sindaco del Comune sede dell'incontro, rappresenta «la strada giusta» per «un progetto da far conoscere nel rispetto delle esigenze del territorio».
Durante l'incontro è stato approvato, dall'Assemblea dei Soci CORE, il progetto di fattibilità tecnico-economica, con motivazioni di natura ambientale e amministrativa che il Gruppo CAP ha inserito nelle specifiche degli elaborati di gara per la redazione del progetto definitivo. Pubblicato il 15 marzo 2019, il bando è disponibile al link https://bit.ly/2HIJsLq .
Tra le costanti del progetto, l'istituzione di Residential Advisory Board, comitati consultivi costituiti da aziende, amministrazioni e cittadini nell'ambito della road map progettuale che il gestore del servizio idrico della Città metropolitana pubblicherà
sul sito biopiattaformalab.it .
La compatibilità idraulica, l'inserimento di soluzioni di drenaggio urbano sostenibile e l'analisi preliminare del rischio verranno affrontate attraverso una sorta di Best Available Technologies, approvate in sede europea, con l'impiego delle migliori tecnologie
per il trattamento dei fanghi.
A tutela della salute dei cittadini, CAP ha predisposto un monitoraggio, eseguito dall'Agenzia di Tutela della Salute, condiviso sul sito www.biopiattaformalab.it .

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