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I termini per la contabilizzazione sono scaduti, per Qundis l’adeguamento resta comunque obbligatorio

di Valeria Sibilio

La ricerca di un risparmio energetico, attraverso anche i comportamenti virtuosi dei cittadini, ha sempre rappresentato uno degli obiettivi primari dell'Unione Europea. Un aspetto al quale si è adeguato il nostro Paese con la UNI 10200, che stabiliva i dettami per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell'energia termica.
Successivi decreti hanno imposto la data del 31 dicembre 2016 prima, e del 30 giugno 2017 poi, come termine ultimo per l'installazione dei dispositivi di contabilizzazione del calore negli edifici serviti da impianto termico centralizzato, con sanzioni da 500 a 2500 euro. Sanzioni inflitte non solo in caso di mancata installazione, ma anche quando la ripartizione delle spese per il riscaldamento non sia conforme a quanto stabilito dalla stessa disposizione. Da analisi confermate dai dati Istat, oggi, ad oltre quattro mesi dalla scadenza, sono ancora più di un milione gli appartamenti da adeguare a norma, per un totale di circa 6 milioni di contabilizzatori da installare.
Ad eccezione dell'anno 2016, nel quale c'è stata un'accelerazione unica dovuta alla prima scadenza fissata dall'Unione Europea, il mercato non è ripartito come previsto a Giugno 2017, mese in cui ancora molti utenti avrebbero potuto correre ai ripari per non incorrere nelle sanzioni del Decreto Milleproroghe.
La modifica dell'impianto di riscaldamento centralizzato, al fine di adeguarsi alle più recenti normative, rientra nel potere deliberativo dell'assemblea condominiale e non necessita dell'unanimità. In caso di mancata delibera da parte dell'assemblea di condominio, saranno i singoli proprietari degli immobili a dover pagare le possibili multe.
A lanciare l’allarme sulla mancata esecuzione dell’adempiment è Qundis Italia, che segnala che ci sono ancora più di un milione di appartamenti da adeguare a norma, per un totale di circa 6 milioni di contabilizzatori da installare.
Sono molte le ipotesi legate a numeri tanto elevati, in parte attribuibili alle deroghe agli obblighi di legge legate alle relazioni di non convenienza economica della contabilizzazione da parte di progettisti e società specializzate, in parte alla temporanea non operatività degli organi sanzionatori preposti.
«Molti - spiega Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia - hanno parlato dell'anno 2017 come di un anno di “crisi del settore della contabilizzazione” in Italia, ma in realtà il settore nei primi mesi del 2017 si è comportato esattamente come ha fatto nel corso degli anni passati, l'eccezione è stata rappresentata dall'anno 2016, nel quale c'è stata un'accelerazione unica dovuta alla prima scadenza fissata dall'Unione Europea. L'anomalia è che il mercato non sia ripartito come previsto a Giugno, mese in cui ancora molti utenti avrebbero potuto correre ai ripari per non incorrere nelle sanzioni del Decreto Milleproroghe. È normale pensare, quindi, che il mercato inizierà a ripartire a seguito delle prime sanzioni pecuniarie in caso di controllo da parte dei pubblici funzionari preposti. Per tale ragione, arrivati a questo punto, l'unico consiglio che si può offrire è quello di pianificare i lavori per il 2018 sin da adesso, pur dovendo attendere la prossima primavera per potersi effettivamente adeguare a norma. È, quindi, essenziale richiedere l'immediata convocazione dell'assemblea di condominio così da iniziare a prestabilire a quale professionista dare l'incarico e contattare la società che dovrà poi installare le valvole termostatiche. Anche perché, in caso di mancata delibera da parte dell'assemblea di condominio, saranno i singoli proprietari degli immobili a dover pagare le possibili multe. E non essendo più possibile correre ai ripari, bisogna fare in modo che il proprio impianto non sia a norma per il minor tempo possibile».

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