Lavori & Tecnologie

Controlli sugli impianti termici, in Abruzzo si rimanda l’attuazione

di Silvio Rezzonico e Maria Chiara Voci

Poco cambia in Abruzzo, per la manutenzione e il controllo degli impianti termici, dopo l'approvazione del provvedimento di legge 34/4 di fine giugno, a firma del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. Il testo, infatti, rimanda tutto, o quasi, a un futuro regolamento attuativo. Con poche innovazioni, peraltro in contrasto con il Dpr 74/2013: la Regione, infatti, porta da quattro a due anni per le caldaie a gas domestiche il tempo obbligatorio per l'invio dell'autocertificazione sull'avvenuto controllo dei fumi e per il pagamento del relativo bollino blu.
Per il resto, il provvedimento regionale, condiviso e sollecitato da cittadini e addetti ai lavori, annuncia solo le modalità di recepimento ed attuazione della direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo, in conformità con quanto prescritto dal decreto 74/2013 e con un occhio di riguardo alle peculiarità del territorio, al contesto economico e alle specificità ambientali.
Entrando nel merito dei contenuti, la legge stabilisce ambiti di intervento, responsabilità, competenze, tempi e modalità di controllo sulle manutenzioni obbligatorie degli impianti. Introduce in sostanza delle linee guida generali, demandando alla giunta regionale la fase attuativa.
Il regolamento in questione dovrà dare delle indicazioni ben precise per consentire un corretto utilizzo e una opportuna gestione dei sistemi impiantistici, onere del responsabile dell'impianto e quindi del proprietario o del conduttore dell' appartamento o in caso di condomini, dell'amministratore o del terzo responsabile.
Seguendo la linea delle direttive nazionali, il testo ribadisce che le operazioni di manutenzione e controllo degli impianti, dovranno essere eseguite da ditte abilitate ai sensi del Dm 37/2008 e assicura che verranno introdotte specifiche regole di comportamento non solo per la parte pratica della manutenzione, ma anche per la parte più burocratica. Il tecnico dovrà infatti avere le carte in regola per rendere conto al responsabile dell'impianto e alle autorità competenti sull' esito dei controlli.
Compito dell'atto anche l'introduzione di iter manutentivi con modalità semplificate per gli impianti di minor potenza utile nominale. La legge però, non entra nello specifico di questi limiti.
Sulla frequenza dei controlli dei fumi, come detto, in assenza di specifiche indicazioni tecniche o di prescrizioni ben motivate dal tecnico incaricato, si dovrà ricorrere a ispezioni ogni due anni. Gli enti preposti alle verifiche saranno i comuni con popolazione superiore ai 40.000 abitanti e le province. Avranno anche il compito di applicare e incassare le sanzioni, a danno degli inadempienti.
Altro compito della giunta, quello di elaborare il catasto territoriale degli impianti termici, in cui confluiranno i dati su caldaie e loro efficienza energetica, provenienti da tutto il territorio regionale. Per vederlo operativo però dovrà passare un anno dalla sua effettiva istituzione. Infine, nel testo di legge l'amministrazione ventila anche la possibilità di intervenire sulla questione dei libretto d'impianto e sui rapporti di efficienza energetica, annunciando una futura versione abruzzese dei documenti (in duplicato rispetto a ciò che già ha deciso lo Stato).

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