Lavori & Tecnologie

Con il Conto termico il rimborso dei pannelli solari avviene in due anni

di Dario Aquaro

Ci sono due strade per cogliere le agevolazioni fiscali sul solare termico: la detrazione per il risparmio energetico e l’incentivo del conto termico. Due strade molto diverse, che tra l’altro vedranno presto alcuni cambiamenti.

L’ecobonus copre l’installazione di pannelli solari entro un valore massimo di detrazione di 60mila euro. Si tratta di uno sconto sulle imposte (Irpef o Ires) pari al 65% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2015, e suddiviso in dieci rate di uguale importo. Dal 2016 verrà sostituito dalla detrazione prevista per le ristrutturazioni edilizie, destinata a tornare al regime ordinario del 36 per cento.

Per agganciare l’ecobonus è fondamentale – per le persone fisiche – pagare con bonifico bancario o postale “parlante” dedicato: è infatti la data del pagamento che determina l’aliquota. E trasmettere in via telematica all’Enea (applicativo sul sito “efficienzaenergetica.acs.enea.it”) la scheda descrittiva dell’intervento (allegato F al “decreto edifici”, compilabile dallo stesso utente) entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Lavori che devono esser eseguiti su un immobile esistente, non quindi in corso di costruzione, anche privo di un impianto di riscaldamento. La ricevuta dell’invio effettuato (codice Cpid) va poi conservata insieme a quella del bonifico, alle fatture, le schede tecniche, l’originale dell’allegato F, e l’asseverazione del tecnico abilitato che attesti il rispetto dei requisiti richiesti. Quali? Un termine minimo di garanzia (5 anni per pannelli e bollitori, 2 per accessori e componenti elettrici/elettronici) e la conformità dei pannelli alle norme Uni En 12975 o Uni En 12976. Il beneficio spetta a chi sostiene la spesa, sia proprietario o meno (inquilino, comodatario, usufruttuario) dell’abitazione. Ma occorre naturalmente valutare la capienza Irpef in relazione al proprio reddito, perché si può detrarre la quota spettante solo nei limiti dell’imposta dovuta per l’anno in questione, e non c’è rimborso delle somme eccedenti.

In alternativa, si può approfittare del conto termico, che non offre una detrazione fiscale, ma tramite il Gestore dei servizi energetici (Gse) eroga un contributo diretto, in due rate annuali se la taglia dell’impianto non supera i 50 mq, tipico caso delle abitazioni (oltre 50 e fino a mille mq, l’erogazione avviene in 5 anni). Il sistema deve comunque possedere determinati requisiti di conformità e garanzia (come l’ecobonus), e rendimento. Mentre l’incentivo è calcolato sulla base della superficie solare lorda dell’impianto: se inferiore a 50 mq, il contributo annuo è pari a 170 euro per ogni metro quadrato. Risulta quindi inferiore a quello dell’agevolazione del 65%, ma è d’altra parte più rapido (due anni contro dieci) e soprattutto slegato dalla situazione fiscale. La richiesta di accesso al conto termico va presentata sul portale Gse da chi sostiene le spese (via bonifico) o da un delegato entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Inseriti i dati relativi al sistema edificio-impianto e alle caratteristiche degli interventi, si riceve un codice richiesta. Si inviano quindi l’eventuale delega, la documentazione specifica, le fatture e i bonifici: si conferma la scheda-tecnica e si sottoscrive la richiesta di concessione degli incentivi precompilata. Se la domanda viene accolta, entro 60 giorni si riceve la lettera di avvio e si può accettare la scheda-contratto. La liquidazione annua avviene via bonifico e gli importi sono al netto di un corrispettivo per i costi tecnico-amministrativi, pari all’1% del contributo totale riconosciuto. Contributo che per i privati attinge da un plafond annuo di 700 milioni di euro, finora poco utilizzato anche perché soffre la concorrenza dell’alta detrazione fiscale per il risparmio energetico.

Dai dati del Gse emerge come il 93% degli incentivi richiesti sia relativo a solare termico e generatori a biomasse, e gli interventi dei privati siano per lo più di piccola taglia. Per questo, dopo aver chiuso una consultazione pubblica sul tema, il ministero dello Sviluppo economico si prepara a redigere un decreto di aggiornamento e semplificazione del conto termico, richiamato dallo Sblocca Italia (Dl 133/2014). Come ha spiegato il ministro Federica Guidi durante l’audizione alla commissione Industria del Senato, le modifiche dovrebbero arrivare entro l’estate. E snellire la procedura di accesso per alcuni prodotti, inclusi i collettori solari con superficie lorda fino a 50 mq, che godrebbero così di una corsia privilegiata ai fini dell’erogazione. Tra le altre novità, c’è anche l’ipotesi di ampliare all’online o alle carte di credito l’attuale modalità di pagamento prevista per attestare le spese.

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