Lavori & Tecnologie

Pronti i moduli unici per inizio attività e interventi edilizi

di Massimo Frontera

Il percorso verso la semplificazione dell’attività di edilizia privata mette a segno oggi una delle tappe più importanti.

Nella conferenza unificata convocata nel primo pomeriggio sarà infatti sottoscritto l’accordo tra governo, Regioni e Comuni su tutta la gamma di moduli standard da utilizzare sia per i diversi interventi di edilizia privata, sia anche per le varie richieste relative alle attività economiche e commerciali, sempre promosse dai privati, cittadini o imprese. L’adozione dei moduli unici ha una scadenza, fissata al 30 giugno prossimo.

L’accordo rappresenta anche un importante traguardo per i tecnici del dipartimento della Semplificazione, che hanno messo in cantiere il ciclopico lavoro di sintesi nazionale previsto dall’Agenda della semplificazione (avviata per iniziativa del governo Renzi). La prima, “storica”, approvazione dei moduli unici – di Scia e richiesta di permesso di costruire – risale al giugno 2014, sempre in conferenza unificata. Cui è seguito, subito dopo, il percorso di recepimento a livello regionale e locale dei degli schemi standard.

Tuttavia questo primo risultato è stato di fatto “travolto” dalla successiva fase normativa di semplificazione e standardizzazione, avviata con la legge delega sulla riorganizzazione della Pa (legge 124/2015). Legge che ha “partorito” il decreto 126/2016 sulla revisione dell’istituto della segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e anche il successivo decreto 222/2016 che completa la disciplina generale della Scia. Ma soprattutto, quest’ultimo decreto legislativo individua puntualmente oltre un centinaio di casi soggetti a diversi regimi amministrativi di comunicazione di inizio lavori, o segnalazione certificata di inizio attività e di silenzio assenso, (oltre a quelle per le quali è necessario il titolo espresso o altre autorizzazioni di settore). Sempre quest’ultimo decreto (n. 222) – entrato in vigore l’11 dicembre scorso – richiedeva il relativo apparato di modulistica “unica”, in forma cartacea e in forma digitale.

Si tratta proprio del lavoro che – salvo sorprese – viene approvato oggi. Dopo la sottoscrizione dell’accordo la palla passa alle Regioni e soprattutto agli enti locali che devono recepire gli schemi e renderli disponibili sui propri siti. La fase del recepimento/attuazione sarà oggetto di un monitoraggio, sempre a cura del dipartimento di Palazzo Chigi.

Una delle novità di cui si dovrà tenere conto nei nuovi schemi (introdotta e prevista dai decreti legislativi citati) è la possibilità che il privato possa indicare l’eventuale domicilio digitale per le comunicazioni dell’amministrazione.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©