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Balcone da risanare con obbligo di demolizione

di Massimo Sanguini

La domanda

Un piano particolareggiato del centro storico prevede in un edificio il risanamento conservativo della facciata con demolizione di un balcone preesistente da più di cinquanta anni, mentre il PPCS risale al 1983. Dovendo effettuare dei lavori sul tetto e nell'abitazione con delle modifiche interne con adeguamento igienico attraverso una manutenzione straordinaria si pensava anche di fare dei lavori di restauro del balcone. Il Comune come può far valere l'obbligo di demolizione di quest'ultimo? Il proprietario che non avesse intenzione di demolirlo quali opere può effettuare sullo stesso? Se dopo l'approvazione del piano il comune ha rilasciato una concessione con modifiche prospettiche lasciando mantenere il balcone cambia qualche cosa?

Da L'Esperto Risponde

In primo luogo si segnala che, come previsto dall'articolo 17 comma 1 della legge 1150/1942, decorso il termine stabilito per l'esecuzione del piano particolareggiato questo diventa inefficace per la parte in cui non abbia avuto attuazione, rimanendo soltanto fermo a tempo indeterminato l'obbligo di osservare nella costruzione di nuovi edifici e nella modificazione di quelli esistenti gli allineamenti e le prescrizioni di zona stabiliti dal piano stesso. Tuttavia l'obbligo di demolizione del balcone, visto quanto stabilito nella seconda parte dell'articolo citato, non pare possa dirsi decaduta in ragione del decorso dei dieci anni di validità del piano e, quindi, deve ancora essere rispettata. Ne consegue che, salve diverse statuizioni del Comune o di altre autorità intervenute nel frattempo, i lavori di sistemazione del balcone non potranno prescindere dalla prescrizione di demolizione del medesimo, prevista dal piano particolareggiato.

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