Fisco

Detrazione limitata sui lavori per i disabili

Non spetta il bonus del 50% sulle spese per interventi in casa effettuati per limitare i fastidi sonori e visivi di un autistico

di Saverio Fossati

Le «barriere architettoniche» sono solo quelle che impediscono l’accesso dei disabili e non tutte le opere che intervengono per limitare la disabilità. Questo, in sintesi, il principio che l’agenzia delle Entrate ha affermato con la risposta 147/2020 all’interpello del contribuente, padre di una persone affetta da autismo, che chiedeva di applicare la detrazione del 50% su una serie di lavori.

Barriere sensoriali
In sostanza, il contribuente, per migliorare l'autonomia domestica del figlio, aveva effettuato la rimozione di “barriere sensoriali” ma non fisiche: riduzione dei rumori derivanti dallo scarico, adeguamento del getto del soffione della doccia, colorazione delle pareti interne per ridurre le tonalità che generano disagio e installazione del regolatore della temperatura dell'acqua. Il tutto senza titoli abilitativi in quanto non previsti.

Lo stop delle Entrate
Per le Entrate, però, questi interventi «non rientrano tra quelli di manutenzione straordinaria agevolabili ai sensi dell'art. 16-bisdel Tuir, né tra quelli finalizzati all'eliminazione delle barriere architettoniche , atteso che non presentano le caratteristiche tecniche previste dal Dm n. 236 del 1989». Quindi l’assenza di opere edilizie e la mancanza di riferibilità al Dm 236/89 sono da considerarsi una scriminante senza appello per ottenere la detrazione del 50% delle spese.

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