Fisco

Ecobonus al 120% per lavori fino al 2022

di Carmine Fotina ed Emilia Patta

Nel nuovo decreto economico in arrivo, come anticipato dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli nell’intervista al Sole 24 Ore del 28 aprile, entrerà il rafforzamento dell’eco-bonus cioè la detrazione fiscale per gli interventi di efficienza energetica negli edifici. L’idea è spingere fortemente sull’edilizia ai fini della ripresa economica. Secondo una delle ultime bozze il beneficio fiscale, che oggi è pari al 50% o al 65% in base agli interventi (80% nel caso del sismabonus), dovrebbe salire al 120% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022.

Intanto con il via libera del Senato al Def e al nuovo scostamento del deficit per 55 miliardi (161 i sì, 112 i no e un astenuto), che ha fatto seguito a quello arrivato mercoledì dalla Camera, il governo è ancora alla ricerca di una non semplice intesa nella maggioranza per sbloccare il varo del nuovo decreto già ufficialmente posticipato alla prima settimana di maggio.

Il nuovo ecobonus
Tornando al nuovo ecobonus, sarebbero tre le tipologie di interventi ammessi: isolamento termico delle facciate e/o delle coperture (ad esempio il “cappotto termico”) fino a 60mila euro di spesa moltiplicati per il numero delle unità immobiliari del condominio; gli interventi di sostituzione degli impianti termici con pompe di calore, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici o impianti di microgenerazione (fino a 30mila euro di spesa moltiplicato per il numero di unità immobiliari); gli interventi di sostituzione degli impianti a gasolio con quelli più efficienti in termini energetici ed emissivi (fino a 10mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari).

Tuttavia anche tutti gli altri interventi oggi agevolati salirebbero al 120% se eseguiti contestualmente ad almeno uno di quelli inclusi nelle tre categorie sopra citate, quindi anche quelli che oggi sono al 50% come finestre, schermature, caldaie a condensazione e a biomassa.

Il nodo dell’erario
Sulla sostenibilità per lo Stato del 120% potrebbero esserci valutazioni ancora da completare (ieri è circolata anche un’ipotesi, meno onerosa, al 110%) così come sulla platea delle spese agevolabili, ma sull’intenzione del governo di varare questo potenziamento ci sono ormai segnali ufficiali come dimostra il passaggio dell’intervento di ieri in Parlamento del premier (non a caso alla norma lavora anche il sottosegretario a Palazzo Chigi Riccardo Fraccaro).

Sconto diretto in fattura
Di certo si studia anche un meccanismo di sconto in fattura. In sostanza il soggetto che ha diritto al beneficio avrebbe due opzioni: 120% spalmato negli anni della detrazione, oppure 100% subito sotto forma di anticipo del fornitore che ha effettuato gli interventi. Il fornitore a sua volta verrebbe rimborsato sotto forma di credito d’imposta, di valore pari al 120%, da utilizzare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo.

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