Fisco

Sconto in fattura solo ai condomìni

La sorte non è stata generosa con lo sconto in fattura,uno degli strumenti fiscali potenzialmente più attrattivi ma al centro di forti polemiche sin dalla nascita. Che risale a pochi mesi fa, con l’articolo 10 del Dl 34/2019, ed è diventato operativo solo lo scorso 31 luglio con il provvedimento delle Entrate.

Nella sostanza si trattava di applicare nella fattura, direttamente e immediatamente, uno sconto pari alla detrazione spettante per ecobonus e sismabonus. Un’operazione che piaceva molto ai committenti, che si trovavano così a sborsare solo la quota non detraibile (tra 35% e il 15% a seconda del tipo di intervento). Meno alle imprese, poche delle quali hanno le spalle così grosse da poter rinunciare a una quota così grande di incassi per poterla poi utilizzare in compensazione nei cinque anni successivi (tra l’altro i codici tributo per la compensazione sono arrivati solo a novembre).

Dopo il restyling di questi giorni lo sconto in fattura, a partire dal 1° gennaio 2020, resterà solo per gli interventi «di ristrutturazione importante di primo livello» per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo pari o superiore a 200milla euro. Il meccanismo è identico a quello in vigore finora: il fornitore anticipa l'importo che serve allo sconto e poi lo recupera in cinque anni, sotto forma di credito di imposta da portare in compensazione.

La «ristrutturazione di primo livello», citata nel testo, significa che l'intervento, oltre a interessare l'involucro edilizio con un'incidenza superiore al 50% della superficie disperdente lorda complessiva dell'edificio, deve comprendere anche la ristrutturazione dell'impianto termico. In pratica, lo sconto viene limitato ai grandi lavori e a tutti quegli operatori con una capacità fiscale e amministrativa tale da sopportare riqualificazioni complesse.

Restano esclusi tutti gli interventi più piccoli, come la sostituzione di infissi. Per loro, e per gli artigiani che installano questi prodotti, lo sconto in fattura sarà impossibile.

Attenzione, però, al calendario: l'abrogazione sarà operativa dal 1° gennaio 2020. Sino ad allora, le norme originarie del decreto 34/2019, e i provvedimenti attuativi dell'agenzia delle Entrate resteranno pienamente operativi.

Sino al 31 dicembre 2019 è dunque in vigore il “vecchio” meccanismo: chi volesse quindi beneficiarne ha ancora un paio di settimane per convincere l’impresa che sta effettuando i lavori ad applicarlo.

La nuova formulazione è del resto il risultato di un compromesso tra le associazioni della piccola impresa, favorevolii alla completa abolizione delo sconto in fattura, e l’Ance che chiedeva solo delle modifiche.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©