Fisco

Lavori in casa, cancellato il bonus in fattura

di Giuseppe Latour

Lo sconto in fattura è stato cancellato. Lo ha deciso la commissione Bilancio del Senato, con un emendamento alla manovra, annullando il passaggio del decreto crescita che aveva introdotto il meccanismo. Dal primo gennaio non sarà più possibile ottenere dal proprio fornitore l’anticipo, al momento dell’acquisto, dell’esatto importo del bonus fiscale collegato a quell’investimento. Resta aperta solo la strada della cessione del credito. Esultano le Pmi, da sempre contrarie alla misura.

La correzione
L’emendamento che ha posto la parola fine alla breve vita della misura ha come prima firmataria Roberta Toffanin di Forza Italia. La scelta, anziché correggere il meccanismo, come era stato ipotizzato nelle scorse settimane da più parti, è molto più estrema: cancellarlo in blocco.

Cosa è previsto
Quindi, dal primo gennaio prossimo non sarà più in vigore la regola secondo la quale - come spiegava il decreto crescita - per gli interventi di efficienza energetica e di messa in sicurezza antisismica il soggetto avente diritto alle detrazioni può optare, in luogo dell’utilizzo diretto dei bonus, per un contributo di pari ammontare, «sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi», da incassare poi come credito di imposta in cinque rate.

Le polemiche
La cancellazione non arriva a sorpresa. Nei mesi scorsi, infatti, molte associazioni di imprese avevano segnalato le distorsioni prodotte dalla norma. La sua applicazione tagliava fuori dal mercato i più piccoli, perché per offrire lo sconto in fattura era necessaria una grande capienza fiscale. Anche l’Antitrust, in diverse segnalazioni, aveva denunciato il problema.

Le prospettive
Adesso resta solo la possibilità, per i cittadini, di usare un altro strumento: la cessione del credito. Questa, però, ha qualche complessità in più, perché non prevede un collegamento diretto tra il bonus e la somma incassata dal contribuente. La novità, comunque, sarà in vigore dal primo gennaio.

Le reazioni
Soddisfazione arriva da diverse associazioni. Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo, spiega che la sua associazione ha vinto «una importante battaglia per eliminare una misura dannosa per le nostre imprese e che avrebbe messo a rischio interi settori. Orgogliosi di questo grande risultato».

Per il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti «il parlamento ha compreso le nostre ragioni e la necessità di ristabilire nel mercato corrette condizioni di concorrenza che non penalizzino gli artigiani e le piccole imprese». Anche per Cna è «una grande vittoria. La nostra confederazione ha combattuto questa iattura per artigiani e piccole imprese fin dall’inizio e per lungo tempo da sola».

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