Fisco

Ultimo mese con sconto per giardini e terrazzi

di Dario Aquaro e Giuseppe Latour

Manca poco più di un mese. Per poter sfruttare già dall’anno prossimo la detrazione per i lavori in casa, le spese vanno saldate entro il 31 dicembre. Solo così nel modello 730 o Redditi 2020 si potrà scontare dall’Irpef la prima delle rate in cui è divisa l’agevolazione.

Il discorso vale per chi ha già degli interventi in corso, ma anche per chi intende eseguire a stretto giro dei micro-lavori. Ai fini della detrazione, infatti, vale la data di pagamento. E non importa che questo si riferisca al totale dei costi: si può cominciare a detrarre anche un versamento parziale, la cifra pagata in acconto.

Calendario (e calcolatrice) alla mano, ci sono poi altri motivi che inducono a pianificare le opere. Uno di questi è senz’altro la (solita) incognita di fine anno sulla sorte dei bonus. Cosa sarà prorogato e cosa verrà modificato con la manovra? La domanda non riguarda - per ora - il sismabonus (lo sconto dedicato alla messa in sicurezza, dal 50 all’85%) e l’ecobonus condominiale (sconto per il risparmio energetico qualificato, del 70 o 75%), che hanno già una scadenza lunga, fissata al 2021.

Proroghe e novità

Tra le conferme disposte dalla bozza del Ddl di Bilancio, c’è il bonus ristrutturazioni del 50% (che non passerà al 36%), il bonus mobili del 50% (agganciato ai lavori avviati dal 2019) e l’ecobonus su singole unità immobiliari, che anche l’anno prossimo manterrà l’assetto attuale, con alcuni interventi incentivati al 50% e altri al 65%. Mentre potrebbe subire qualche ritocco il meccanismo dello sconto in fattura, introdotto (per alcune opere) come alternativa alla cessione del credito alle imprese esecutrici.

In attesa di vedere il testo definitivo della manovra, una novità sembra certa: il bonus facciate. Un’agevolazione che riguarda gli interventi di recupero o restauro della facciata, compresi quelli di manutenzione ordinaria, e che sta spingendo molti a programmare lavori di rifacimento dell’involucro del proprio edificio.

Bonus verde in scadenza

Per uno sconto che arriva, un altro sta per estinguersi. Si tratta del bonus verde, destinato a chiudere la sua breve vita, durata solo due anni, il prossimo 31 dicembre. La detrazione Irpef vale il 36% delle spese per la realizzazione di coperture a verde e giardini pensili, impianti di irrigazione e pozzi, e per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici, unità immobiliari, pertinenze e recinzioni. Compreso, quindi, l’allestimento a verde di balconi e terrazzi.

Il bonus va ripartito in dieci quote annuali di pari importo e va calcolato su un importo massimo di 5mila euro per unità immobiliare, comprese le eventuali spese di progettazione. Nella pratica, vuol dire che un intervento da 5mila euro può beneficiare di una detrazione pari a 1.800 euro, da spalmare in dieci rate.

Al momento non sono ancora disponibili i dati sulle dichiarazioni, ma si può ipotizzare che negli anni fiscali 2018 e 2019 non ci sia stato l’effetto sperato di emersione di piccoli lavori. Evidentemente, lo sconto del 36% non offre la spinta necessaria, soprattutto se confrontato con altre detrazioni simili. Quindi, chi è certo di realizzare questo tipo di interventi ha poco più di un mese per essere anche certo di avere la detrazione. Un ritardo di pochi giorni potrebbe costare caro.

Per completezza, bisogna anche dire che la cancellazione non è certa: tra gli emendamenti alla manovra approdati a Palazzo Madama c’è l’allungamento della vita dello sconto per tutto il 2020. È una modifica sulla quale c’è consenso nella maggioranza, ma il suo destino dipenderà dall’entità delle coperture da reperire.

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