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La Cassazione al Viminale: sgomberare le case occupate

di Patrizia Maciocchi

Il Viminale che non sgombera gli immobili occupati abusivamente, appena lo ordina Procura, deve risarcire i proprietari. Né la strategia “attendista” può essere giustificata con l’esigenza di evitare più gravi disordini. Con la conseguenza che lo Stato dovrà risarcire i danni. Proprio nel giorno in cui il decreto Salvini sulla sicurezza, che prevede anche una stretta sulle occupazioni abusive (e che fa seguito alla direttiva dell’Interno del 1° settembre che ordina il censimento degli occupanti), incassa la firma del Quirinale, la Cassazione deposita una sentenza con la quale impone la tolleranza zero nei confronti di chi viola la proprietà privata. La Suprema corte (sentenza 24198) accoglie il ricorso di due società proprietarie di 50 appartamenti occupati a Firenze da sponenti del “Movimento per la casa” , e bolla come illegittimo il comportamento dello Stato che ha atteso sei anni per eseguire l’ordine di sgombero della Procura.

Un ritardo che la Corte d’Appello, aveva “giustificato”- negando il risarcimento alle società – con l’esigenza di evitare disordini, e tutelare l’ordine pubblico. Per la Cassazione una motivazione inaccettabile e un paradosso degno di Epimenide. Perché non si può chiedere di tollerare, per ragioni di ordine pubblico, un atto commesso da persone organizzate, proprio in violazione di quest’ultimo. L’ordine pubblico si tutela ripristinando la legalità violata «e non assicurando al reo, per sei anni, la possibilità, di godere del frutto del reato».

La via indicata dalla Suprema corte per dare una risposta al diritto all’abitazione, sta nell’edificare immobili dedicati e nell’espropriare le abitazioni private in linea con la legge e previo giusto indennizzo, e «non certo nel garantire a dei riottosi il godimento dei beni altrui»

La politica di welfare per soddisfare il diritto alla casa - precisano gli ”ermellini” - non si può fare a spese dei privati cittadini, che pagano già tasse non lievi: denaro che serve per alimentare la spesa per lo stato sociale.

Non c’è alcun margine di successo per la difesa del ministero dell’Interno, secondo la quale il mancato uso della forza pubblica non era frutto della negligenza dei suoi organi, ma dell’assenza di istruzioni esecutive dettagliate nei provvedimenti della Procura. Una “spiegazione” che la Cassazione considera “singolare”, da parte di un dicastero che «pretende di avere la massima discrezionalità quando si tratta di scegliere se dare o non dare esecuzione ad un provvedimento giudiziario di sgombero, e di non averne alcuna, quando si tratta di scegliere il modo dell’esecuzione». E anche sul punto i giudici non mancano di chiarezza. La discrezionalità della Pubblica amministrazione non può mai spingersi, a meno di non stravolgere ogni fondamento dello Stato di diritto, fino a stabilire se eseguire o meno un provvedimento giudiziario. E il margine di manovra è prossimo allo zero quando è in gioco la tutela di un diritto, come quello di proprietà, riconosciuto dalla nostra Carta e dalla Convenzione europea dei diritto dell’Uomo. La Pubblica amministrazione è dunque responsabile e deve risarcire, in base alle regole aquiliane, i proprietari: danni che dovrà calcolare la Corte d’Appello di Firenze. Vano ricordati i due precedenti del Tribunale di Roma, che per situazioni analoghe ha condannato il ministero dell’Interno a pagare prima 10 e poi 28 milioni di euro.

I giudici considerano poi irrilevanti, le ragioni per le quali gli immobili sono stati occupati. L’occupazione è stata un delitto che «non cessa di essere tale solo perché il reo si trovasse in uno stato vero o presunto di bisogno». Un diverso ragionamento porterebbe al risultato paradossale, di giustificare qualunque usurpazione di beni o diritti altrui, disintegrando la stessa convivenza civile. E la Corte cita Blaise Pascal per ricordare che «non rendendo forte la Giustizia, si finirebbe per rendere giusta la Forza».

Una sentenza netta, salutata, ovviamente, con favore dal presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani: «Dopo il Tribunale di Roma - afferma Spaziani - dalla Corte di Cassazione arrivano parole chiare sulle occupazioni abusive di immobili. Ora aspettiamo il decreto sicurezza e l’applicazione senza indugi della circolare Salvini. Forse in Italia comincia a essere tutelato il diritto di proprietà».

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