Fisco

Infissi e caldaia dribblano i controlli Enea

di Sa. Fo.

Quando partiranno i controlli dell’Enea sui lavori di risparmio energetico (detrazione del 50% e oltre) stabiliti dal decreto dello Sviluppo dell’11 maggio (si veda il Quotidiano Condominio di ieri ) saranno in molti a restare rilassati.

Il decreto infatti, previsto dalle modifiche all’articolo 14 del Dl 63/2013 inserite dalla legge di Bilancio 2018, detta le modalità dei controlli: l’Enea, entro il 30 giugno di ogni anno, farà un piano di verifiche degli interventi per i quali sia stata presentata l’istanza per la detrazione sul portale Enea e che si sono conclusi entro l’anno precedente. Saranno fatti controlli sullo 0,5% delle istanze. L’Enea comunicherà agli interessati (privati e amministratori di condominio) l’avvio del procedimento, e questi avranno 30 giorni per la documentazione richiesta. E farà anche controlli sul posto.

Una speciale attenzione merita però l’elenco dei lavori soggetti ai controlli, che è quello dell’articolo 14, comma 1, del Dl 63/2013: dopo le modifiche della legge 205/2017 (Bilancio 2018) tra questi lavori, normalmente chiamati di risparmio energetico “qualificato” ci sono anche la sostituzione degli infissi e delle caldaie tradizionali con quelle a condensazione, che da soli fanno la grande maggioranza degli interventi, in numero assoluto e in importi complessivi. Ma proprio con le modifiche in vigore dal 2018 queste due tipologie (ma anche altre minori), pur restando nell’ambito del risparmio energetico “qualificato”, hanno visto abbassarsi l’aliquota dal 65 al 50 per cento. Di fatto, equiparata agli interventi di risparmio energetico non qualificati nell’ambito del recupero edilizio, che da sempre godono della detrazione che oggi è, appunto, del 50 per cento.

Quindi, chi effettua «acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A» non ha nessuna convenienza a chiedere la detrazione del 50% ex 65% ma farà meglio a inserirli (articolo 16 bis, comma 1lettera h del Tuir) tra i lavori di recupero edilizio per i quali basta pagare con bonifico parlante per ottenere la stessa detrazione con un nome diverso. E così facendo si risparmierà un bella trafila burocratica e i controlli dell’Enea.

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