Fisco

Necessario dichiarare variazioni e cessazioni

Un adempimento previsto per legge è la dichiarazione di inizio occupazione dei locali, che va presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo, anche se alcuni Comuni hanno stabilito una data diversa.

Per le abitazioni la procedura risulta comunque semplificata, perché di solito l’inizio dell’occupazione è correlato a un’iscrizione anagrafica (ad esempio, per trasferimento da un altro Comune). In tal caso è lo stesso ufficio anagrafe che impone di fornire all’ufficio tributi tutti i dati utili per la tassazione.

Occorre però prestare attenzione alle eventuali variazioni successive, quali il possibile aumento della superficie o il cambio di destinazione d’uso, che vanno dichiarate entro il 30 giugno dell’anno seguente o la diversa data stabilita dai Comuni. Non vanno invece denunciate le modifiche alla composizione del nucleo familiare, che il Comune è in grado di acquisire direttamente dall’anagrafe.

Bisogna fare inoltre attenzione alle cessazioni, anch’esse soggette a obblighi dichiarativi: il contribuente deve presentare la dichiarazione all’ufficio tributi se vuol evitare di pagare la Tari su un immobile che non occupa più.

La mancata dichiarazione di variazione è sanzionata dal 50% al 200% del tributo non versato, in base alla gravità della violazione.

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