Fisco

L’importo può variare rispetto a dicembre

di Dario Aquaro e Cristiano Dell’Oste

L’acconto Imu-Tasi del 18 giugno «vale» la metà di quel che si è complessivamente versato l’anno scorso e, in molti casi, è identico al saldo dello scorso dicembre. Ma non sempre il calcolo si può risolvere con un copia-incolla. Cambi d’uso dell’immobile, compravendite, attribuzioni di nuove rendite catastali: sono tutti eventi che impongono di ricalcolare l’imposta dovuta. La regola base è che l’Imu e la Tasi si pagano per mesi e ogni situazione che si protrae per almeno 15 giorni “conta” come un mese intero. Ecco alcuni dei casi da monitorare:

titolarità: oltre all’acquisto e alla vendita, anche la costituzione di diritti reali (come l’usufrutto o il diritto d’abitazione del coniuge supersiste) sposta il pagamento da un contribuente all’altro;

residenza: andare a risiedere in una casa consente di considerarla abitazione principale (e quindi, se c’è anche la dimora, di esentarla);

utilizzo: le case sfitte (a disposizione) in alcuni Comuni sono colpite da aliquote più pesanti; quelle in affitto hanno talora aliquote locali differenziate tra canone libero e concordato, cui si aggiunge - su queste ultime - lo sconto del 25% nazionale. Le case in uso gratuito (comodato) potrebbero beneficiare di eventuali aliquote ridotte comunali o dello sconto del 50% nazionale; anche laboratori e negozi in molte città vedono degli sconti se sono usati direttamente dal proprietario;

rendita e immobile: un cambio di rendita catastale conseguente a lavori edilizi può incrementare il conto; la sopravvenuta inagibilità può comportare, invece, una riduzione del 50 per cento.

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