Fisco

Credito ecobonus, Eni nel mercato delle cessioni

di Giuseppe Latour

Il mercato delle cessioni di crediti fiscali collegati alla casa prende velocità. Eni gas e luce ha appena ufficializzato il suo ingresso nel settore della riqualificazione degli edifici condominiali, incentivata tramite ecobonus e sismabonus. Applicando, di fatto, a pochi giorni dalla sua pubblicazione, i principi della circolare 11/E dell’agenzia delle Entrate.

L’iniziativa, chiamata «CappottoMio», è patrocinata da Enea ed è stata lanciata in collaborazione con Harley&Dikkinson, società che avrà il compito di gestire la piattaforma per il trasferimento dei crediti che rappresenta l’infrastruttura del sistema. E, come spiega l’amministratore delegato di Eni gas e luce Alberto Chiarini, funziona sulla base di uno schema piuttosto semplice: «Il condominio potrà cedere al nostro partner operativo tutte le detrazioni fiscali ottenibili secondo quanto stabilito dalla legge e corrispondere, anche in forma rateizzata, solo l’importo rimanente a saldo della spesa totale. Potrà anche ottenere il finanziamento a tasso fisso di tale importo residuo fino a una durata massima di dieci anni al fine di consentire con i risparmi ottenuti la copertura dei costi». Da precisare che la riqualificazione sarà totalmente scollegata dalla fornitura di gas ed energia: non sarà necessario sottoscrivere un contratto di fornitura per rinnovare l’involucro del proprio immobile o per riqualificare la centrale termica.

Al di là degli aspetti commerciali, però, è interessante come dal punto di vista normativo il nuovo assetto immaginato dalla circolare dell’agenzia delle Entrate abbia già trovato una traduzione concreta. Il sistema vede Eni gas e luce agire in collaborazione con un partner tecnico, un’impresa (sono già circa 40 quelle accreditate nei diversi territori) che dovrà realizzare materialmente l’intervento: insieme assisteranno il condominio in tutte le attività, dalle assemblee, passando per le delibere e, poi, arrivando alla riqualificazione vera e propria.

I crediti saranno ceduti dai singoli condòmini direttamente all’impresa che realizza le opere: il trasferimento può avvenire materialmente il 10 marzo dell’anno successivo alla delibera. I bonus serviranno a pagare, in parte, l’intervento. Quindi, di fatto, si ottiene così l’adeguamento del proprio immobile pagando solo una piccola quota dei lavori.

L’esborso può essere anche quantificato, a grandi linee, facendo un esempio. Su 100mila euro di lavori per un cappotto termico, si ha diritto a una detrazione del 70% (quindi, 70mila euro) da recuperare in dieci anni. Con la cessione, questa detrazione andrà attualizzata e, quindi, perderà circa il 10% del suo valore, scendendo a 63mila euro. Il resto del lavoro (37mila euro) andrà pagato tramite liquidità o, in alternativa, con un finanziamento.

L’altro aspetto rilevante riguarda la cessione. La circolare delle Entrate, infatti, ha imposto solo due passaggi totali (per evitare che queste detrazioni siano assimilate a strumenti finanziari negoziabili), e solo a soggetti collegati alla detrazione. La prima cessione sarà fatta con il passaggio del credito dal condomino all’impresa, mentre la seconda andrà a Eni gas e luce che, poi, dovrà scontare il bonus. Il collegamento con la detrazione, per rispondere alle richieste delle Entrate, arriva dal fatto che, sin dal principio, Eni ha lavorato insieme all’impresa esecutrice per mettere insieme tutti gli adempimenti che ruotano attorno alla riqualificazione.

Non viene percorsa la strada del consorzio. Anche se, in futuro, altri partner potrebbero essere coinvolti nel sistema per aumentare la potenza di fuoco in termini di acquisizione dei crediti. Se ci sarà un allargamento del mercato, la strategia sarà di guardare ad altri partner.

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