Fisco

Condominio, così i lavori nel 730 online

di Cristiano Dell’Oste e Saverio Fossati

Fidarsi è bene ma un controllo è meglio. Nel quadro E del modello 730, sezioni III e IV, anche quest’anno compaiono i dati delle detrazioni spettanti per interventi di recupero del patrimonio edilizio, bonus mobili e risparmio energetico. Ma se per le rate relative a interventi la cui detrazione è già iniziata non ci sono problemi, dato che sono riportate in automatico nella precompilata, il controllo è di rigore per gli interventi sulle parti comuni condominiali i cui bonifici sono stati pagati nel 2017.

Le probabilità che l’importo indicato nella precompilata sia diverso da quello effettivamente spettante sono infatti parecchie, dato lo stress cui l’amministratore del condominio è stato sottoposto con la «comunicazione» inviata all’agenzia delle Entrate lo scorso febbraio e la notevole complessità della compilazione.

In caso di errore le correzioni non sono impossibili, anzi: basta modificare la precompilata (anche online, oppure tramite Caf e professionisti), avendo cura di conservare la documentazione attestante la correttezza dei propri conteggi.

I casi più frequenti di difformità tra dati in precompilata e la detrazione effettivamente spettante sono quelli riportati nelle schede (per leggerle cliccare qui ): quando il dato non è stato inserito nel modello (cosa di cui, di norma, viene dato avviso nel foglio informativo in coda alla precompilata) le cause abituali sono il possibile superamento del tetto spettante quando i lavori sono pluriennali, oppure il fatto l’amministratore ha sbagliato qualcosa nella comunicazione. In ambedue i casi il condomino-contribuente può benissimo indicare i dati mancanti di suo pugno. Idem quando i dati sono errati perché l’importo del bonifico versato dal condominio non corrisponde a quanto effettivamente pagato allo stesso dalla totalità dei condòmini.

Pagamenti in ritardo

La morosità merita un discorso a parte. Quando qualcuno è rimasto indietro con i pagamenti, l’amministratore, nella comunicazione alle Entrate, ha indicato la quota del moroso come se avesse pagato ma barrando la casella del versamento parziale o assente: se nel frattempo questo condomino ha pagato il dovuto, potrà indicare l’importo nella precompilata. Se invece non paga entro il termine di invio del 730 (23 luglio 2018), potrà ritardare sino alla scadenza di Redditi 2018 (31 ottobre 2018), sempre senza perdere la detrazione.

Questa possibilità, che di per sé non è prevista dalla legge, è però ammessa dalla stessa agenzia delle Entrate nella circolare 95/E/2000.

L’attestazione

Rimane da chiarire quali siano i rapporti tra la comunicazione all’Agenzia e l’attestazione (o certificazione) consegnata dall’amministratore ai singoli condòmini.

Secondo Andrea Cartosio, tesoriere e responsabile fiscalità Gesticond, «la certificazione è la pietra miliare ed è essenziale che ci sia. Il dato trasmesso alle Entrate è invece solo ai fini informativi e il contribuente non dovrebbe far altro che confermarlo, se coerente». In pratica, prosegue, «se il condomino ha un dato diverso o modifica gli importi sulla precompilata, purché in possesso della documentazione prevista, o ancora segnala l’errore e si fa emettere una nuova certificazione dall’amministratore, non commette alcun errore». Il punto, insomma, è che l’errore dell’amministratore non può precludere il diritto del condomino alla detrazione effettivamente spettante.

L’amministratore può comunque correggere i suoi errori o provvedere a un rapido invio della documentazione o dell’attestazione in modo da consentire la fruizione del bonus ai condòmini, che quindi hanno tutto l’interesse a rilevare errori e segnalarli: il tempo non manca. Ma se l’amministratore è introvabile, dimissionario o comunque disinteressato, in mancanza di qualsiasi documento che dimostri la spettanza della detrazione non resterà che un’azione di responsabilità. È un problema che potrebbe porsi anche nelle ipotesi di mancato passaggio di consegne tra un professionista e l’altro, quando il nuovo amministratore non ha ricevuto il riparto e le ricevute dei bonifici di pagamento.

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