Fisco

Cessione dei crediti estesa a singole unità

di Gi.L.

Ecobonus cedibile sempre e da tutti i contribuenti, sia per interventi su singole unità che per le operazioni condominiali. Con un’arma in più a disposizione degli incapienti (i contribuenti con meno di 8mila euro di reddito nel 2017), che potranno girare il loro credito d’imposta anche a banche e intermediari finanziari.

È servito un lungo lavoro di assestamento, dalla legge di Stabilità del 2016 fino a quella del 2018, ma alla fine il legislatore è riuscito a dare alle regole sulla cessione dei bonus un assetto lontano dal labirinto che aveva preso corpo con la sovrapposizione delle diverse riforme.

Non appena le Entrate avranno dettato le istruzioni (il termine di 60 giorni, come sempre ordinatorio, scade il 2 marzo) l’obiettivo sarà a portata di mano: consentire a chi non ha soldi per realizzare un intervento di percorrere una via alternativa. Anziché pagare i lavori e poi recuperare il beneficio con la dichiarazione dei redditi, si può monetizzare subito. E saldare il corrispettivo, in parte, con il trasferimento del bonus.

Inoltre, la manovra 2018 introduce un altro strumento che punta a sostenere chi non ha liquidità sufficiente: un fondo, alimentato con 50 milioni all’anno tra il 2018 e il 2020, finalizzato al rilascio di garanzie su finanziamenti per interventi di riqualificazione energetica. La stima è che saranno mobilitati investimenti per circa 600 milioni ogni dodici mesi. Anche se l’impatto dello strumento andrà misurato meglio dopo la lettura del decreto che ne definirà i criteri di funzionamento, da licenziare entro 90 giorni. Senza contare, poi, che sul mercato sono già presenti diverse piattaforme, pensate per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di crediti fiscali.

Resta, a questo punto, solo un elemento da allineare: le regole sul sismabonus. Per ora, infatti, la possibilità di cedere questo sconto rimane confinata alle operazioni condominiali.

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