L'esperto rispondeFisco

Prima casa, le modalità di utilizzo del credito d'imposta

Alfredo Calvano

La domanda

Mio figlio ha venduto il suo appartamento (prima casa) e ne ha acquistato un altro (sempre prima casa). L'acquisto, sia del primo che del secondo immobile, è avvenuto da un costruttore. L'Iva pagata sul primo appartamento può essere portata in detrazione nel rogito del nuovo appartamento, come credito d'imposta? L'Iva pagata sul primo acquisto era di circa 9.500 euro e l'Iva sul nuovo appartamento sarà di 15.000; fornendo al notaio tutta la documentazione del primo acquisto (rogito e fatture), unitamente ad una dichiarazione dell'avvenuta vendita del primo appartamento, è possibile compensare e quindi pagare l'Iva per differenza? Oppure si deve fare tramite il modello 730 del prossimo anno? In quel caso, però, l'Irpef della sua certificazione unica è di 5.600 euro e, quindi, non potrebbe recuperare i 9.000 euro. Ci perderebbe una bella cifra, considerando che avrebbe anche altre deduzioni fiscali di cui tenere conto.

Il credito d’imposta, maturato in relazione all’imposta di registro o Iva assolta sulla prima casa, rivenduta per il riacquisto di un'altra prima casa (articolo 7, legge 448/1998) non può essere utilizzato a scomputo dell’Iva dovuta su questo secondo acquisto, ma solo dell’eventuale imposta di registro (circolare 19/E/2001). Diversamente, il credito è scomputabile dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni, dovute sugli atti e sulle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito di imposta; dall’imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef) dovuta in base alla dichiarazione dei redditi da presentare successivamente alla data del nuovo acquisto; o essere utilizzato in compensazione ai sensi del decreto legislativo n.241 del 9 luglio 1997.

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