Detrazioni fiscali e cessione dell'apppartamento
Da L'Esperto Risponde
Per la quota spettante al coniuge convivente non proprietario il diritto alla detrazione resta in capo allo stesso in quanto il diritto è stato acquisito come detentore e non proprietario. Dal 1 gennaio 2012, l'articolo 16 bis del Tuir, Dpr 917/86 prevede che in caso di vendita dell'unità immobiliare sulla quale sono stati realizzati gli interventi che fruiscono del 36%-50% (articolo 16 bis del Tuir 917/1986 e articolo 1, comma 47 legge 190/2014, guida al 36%-50% su www.agenziaentrate.it), anche inerenti parti comuni condominiali (sulla base della percentuale dei millesimi riferibili all'unità immobiliare trasferita), la detrazione non utilizzata in tutto o in parte dal venditore è trasferita per i rimanenti periodi di imposta, salvo diverso accordo delle parti, all'acquirente persona fisica dell'unità immobiliare. Pertanto i contraenti, potranno anche optare nel rogito per la conservazione della detrazione in capo al venditore. In caso di mancata diversa indicazione nel rogito il diritto, sempre per le quote residue, si trasferisce in capo all'acquirente. Ciò non vale nell'ipotesi in cui il diritto sia stato acquisito non come proprietario ma come detentore del fabbricato (comodatario, locatario o familiare convivente come nel caso di specie). In tal caso anche nell'ipotesi di trasferimento del fabbricato ristrutturato, comunque il diritto alla detrazione si conserva in capo al detentore al momento dell'esecuzione e sostenimento delle spese (circolari 57/E e 121/E del 1998).
