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Seconda casa della moglie: il marito può detrarre

Marco Zandonà

La domanda

Mia moglie sta effettuando un intervento di ristrutturazione di una casa di sua proprietà, sita in località di villeggiatura. I lavori sono iniziati nel maggio 2011 e ora sono in fase di ultimazione.Considerato che mia moglie ha raggiunto l'importo massimo di detrazione, ma c'è ancora margine di detraibilità, chiedo se posso recuperare i bonus fiscali dalla mia dichiarazione dei redditi, in qualità di coniuge convivente. In altre parole, è possibile per me fruire di bonus per lavori eseguiti su una seconda casa di proprietà di mia moglie?

La risposta è affermativa. Il coniuge convivente può fruire della detrazione, sempre a condizione che convivesse con la moglie già prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione. La detrazione Irpef del 50 per cento (ex articolo 16-bis del Tuir, Dpr 917/1986, e articolo 1, comma 47, della legge 190/2014; si veda anche la guida al 50% su www.agenziaentrate.it) si applica anche in favore dei familiari conviventi (coniuge, parente entro il terzo grado, affini sino al secondo grado) in quanto detentori del fabbricato medesimo. A quest’ultimo riguardo, l’agenzia delle Entrate, nell’ambito della risoluzione 184/E del 12 giugno 2002, ha precisato che il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile può essere ammesso a fruire della detrazione Irpef a condizione che:a) sussista la situazione di convivenza (provata, per esempio, dal certificato di stato di famiglia) fin dal momento di inizio dei lavori di ristrutturazione;b) le spese risultino effettivamente a carico del familiare convivente (fatture intestate al coniuge e bonifici emessi da suo conto corrente, coniuge intestatario delle fatture).La casa oggetto dell’intervento può anche essere diversa da quella in cui i due coniugi convivono (si può trattare, per esempio, di una casa vacanza, come nel caso di specie, posseduta interamente dalla moglie) purchè la stessa sia a disposizione del nucleo familiare (vale a dire che non sia affittata o occupata da terzi).Si fa, peraltro, presente che il limite complessivo di spese detraibili complessivamente tra moglie e marito è unico. I 96.000 euro, cioè, sono il limite complessivamente detraibile sommando le spese sostenute per tutta la durata dell’intervento (2011-2015). Se, entro tale limite massimo, la moglie non ha capienza Irpef, effettivamente la parte di spese eccedenti può essere detratta dal marito convivente.

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