Condominio

Bonus facciate al 90%, l’alternativa al superbonus 110%

Fondamentale in entrambi i casi il ruolo del professionista chiamato a redigere il progetto

di Simone Paramatti

All'inizio del 2020 e' entrato in vigore il bonus facciate 90%, in quel particolare momento storico pre pandemico, era l'incentivo fiscale con l'aliquota piu' alta, la sua pubblicazione aveva colpito tutti gli addetti ai lavori, poiché in sostanza lascerebbe il solo 10% da pagare per le spese di manutenzione della facciata. L'incentivo nasce proprio con uno spirito normativo diverso da tutti gli altri, il decoro urbano e' infatti la ratio portante della norma, sicuramente da tutti apprezzato e ancora di piu' in quelle situazioni, anche di pregio storico ed architettonico, la manutenzione dei nostri millenari centri urbani veniva meno, visto i rilevanti costi.

Il mutato scenario attuale
La pandemia ha scosso tutti noi e di concerto e proprio durante il suo primo lockdown il superbonus 110% ha fatto la sua entrata trionfale in scena.Il mondo delle professioni e dell'edilizia ci ha messo qualche tempo ad entrare nel concetto del grande progetto di riqualificazione, anche per le molte variazioni che la legge ha subi to. Sono sempre state variazioni che hanno aggiunto possibilita' alla norma, prima la possibilita' di eseguire il cappotto anche con il 90%, poi l'inserimento dei terrazzi e per finire il rifacimento della copertura coibentata, senza scendere nei vari tecnicismi.

A distanza di piu' di 12 mesi dall'entrata in vigore della normativa ci si chiede ancora pero' cosa scegliere e soprattutto la differenza di approccio tra i due diversi strumenti e con questo articolo cercheremo di dare alcuni spunti su come scegliere e soprattutto che procedura attuare.

L’analisi dei due incentivi
In principio i due incentivi avevano una netta distinzione: il bonus facciate 90% poteva essere utilizzato solo per migliorare il decoro dell'edificio, visibile da via pubblica, con lo scopo di migliorare il decoro urbano, mentre il superbonus 110%, annetteva la dizione super per unire gli incentivi di ecobonus e sisma bonus in vigore fino a quel momento per il miglioramento statico ed energetico dell'edifici o.Il tempo ha snaturato le norme ed ora con il bonus facciate sono possibili anche interventi di miglioramento energetico e in sostanza anche piccoli interventi di statica sui balconi. Per questo motivo oggi e' difficile scegliere quale incentivo utilizzare anche alla luce del fatto che le due procedure sembrano essere molto differenti e diversamente da quella del superbonus110%, quella del bonus facciate 90% pare a tutti essere molto meno complessa.

In realtà le procedure sono parimenti articolate e necessitano entrambe di un numero di valutazioni pari ai lavori che vengono eseguiti, quindi se lavoriamo con il superbonus su impianti, struttura e copertura questo sembra di sua natura piu' complesso.In realtà la procedura di attuazione dei due incentivi fiscali è la medesima, non solo per la variante del bonus facciate che interessa l'efficientamento energetico e quindi richiede l'invio dei documenti ad Enea.Il lavoro con gli incentivi fiscali è di per sè uguale, poiché usando soldi pubblici, i sistemi di attuazione degli interventi, di gestione e di controllo, oggi devono essere quanto più similari a quelli degli enti pubblici.

Gli elementi comuni
Detto questo, spieghiamo la necessita' di rilevare e progettare in entrambi i casi l'opera quindi in tutti i casi la figura del profession ist a torna ad essere centrale e non solo come mero dichiarante dell'esecuzione di un’opera, ma come figura che garantisce allo Stato che quell'opera è idonea ad accedere a quell'incentivo e la sua realizzazione è conforme a quanto dichiarato.L'errore grossolano non è quindi più concess o e l'errore più grande è quello di utilizzare un approccio ed un metodo uguale per i lavori di committenza privata e quella pubblica.

La prima cosa da segnalare è la necessità che un professionista segua lo sviluppo dell'opera, cosa che parrebbe normale, anche se oggi sul mercato si continua a vedere quella prassi ormai consolidata negli ultimi anni dove il committente richiede un preventivo all'impresa senza essersi rivolto ad un professionista che entrerà in gioco solo dopo l'accordo tra i due.Il lavoro con gli incentivi fiscali e quindi l'utilizzo di soldi pubblici impone che il committente predisponga un progetto e che su questo le parti avviino una negoziazione, questo perchè un computo e un capitolato possono essere redatti solo dopo la stesura di un progetto e cosa ancora più ovvia solo dopo aver eseguito un rilievo, che di sua natura oggi dovrebbe essere eseguito con gli strumenti a minor grado di errore e quindi con i laser scanner.

Conclusioni
Questa procedura non è ancora stata rimarcata da nessun ente, ma sicuramente all'inizio dei controlli sull'esecuzione dei lavori, la prima domanda sara' quella di vedere gli atti predisposti e la motivazione che ha portato l'utente a chiedere l'incentivo fisc al e e solo lì si capirà l'estrema necessita' di aver predisposto un progetto.

Oltre a tutte le specifiche asseverazioni che sono state richieste, verrà analizzato il progetto sottostante all'esecuzione dei lavori, e verra' richiesto al contribuente di definire come ha generato i numeri richiesti; se per le spese i listini ci verranno in aiuto, alla domanda chi ha definito le quantità del progetto non si potrà' dare la colpa alla controparte, quindi all'impresa, di aver sbagliato i conteggi sulle rilevazioni.

Per quanto detto, la procedura è la medesima per tutti progetti, l'affidamento ad un tecnico abilitato e con adeguata esperienza per la redazioni dei progetti dei lavori desiderati e su quello, potrà essere appalta l'opera.

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