Condominio

Disponibilità di A2A allo studio di dilazioni del pagamento delle bollette per il Covid -19

L’azienda sollecita un intervento coordinato del Governo e delle Autorità competenti

di Vincenzo Vecchio

A fine aprile le associazioni Abiconf Lombardia Est e Appc di Brescia e Bergamo scrivevano alle maggiori società di erogazione dei servizi operanti nelle due province più devastate dal coronavirus. La loro preoccupazione era la situazione di crisi economica pesante che stava portando a chiusura di imprese e uffici e che avrebbe causato moltissimi licenziamenti. Di fatto le due associazioni lombarde riproponevano quanto pubblicato sul Sole 24 Ore Quotidiano Condominio in merito alla situazione delle morosità, in due distinti articoli pubblicati il 24 aprile ed il 13 maggio.

Le difficoltà a pagare le utenze
Negli articoli citati si evidenziava che, a seguito della crisi economica, si stavano aggravando, in modo esponenziale, le situazioni di difficoltà per far fronte, da parte degli utenti, ai pagamenti per i servizi di energia elettrica, gas, acqua, teleriscaldamento. Le società a cui veniva inviato l'appello delle due associazioni erano A2A spa, Uniacque spa, Linea Più spa, Acque Bresciane spa. Si chiedeva alle multi utility di evitare il distacco delle utenze per i mancati pagamenti delle bollette anche perché le morosità, ormai numerose, che si stavano verificando si sarebbero protratte anche nel 2021 a causa della epidemia da corona virus.

La proposta avanzata
Si proponeva di aiutare gli utenti agevolando il pagamento delle forniture attraverso una dilazione, in forma rateale lunga, per chi ne avesse fatto richiesta: la dilazione doveva essere distribuita in un periodo di 5 anni e ad un tasso di interesse molto basso, lo 0,5%.
Nello stesso tempo si proponeva di non dare corso alle azioni giudiziarie per il recupero credito a fronte della adesione da parte dell'utente ad un piano quinquennale di rientro sulla base di un prestito concesso dalle banche a tasso agevolato.

Per i condomìni si invitava a mutare la natura del credito per l'eventuale prestito in una obbligazione di tipo parziaria. Ciò avrebbe evitato, in caso di mancato rispetto del piano rateale da parte di alcuni condòmini, il ricorso alla responsabilità solidale sussidiaria o peggio al pignoramento del conto corrente condominiale con la conseguente paralisi di tutti i servizi, anche quelli essenziali.Garante del prestito con le banche, in analogia con quanto previsto per le imprese, poteva essere lo Stato.

La risposta di A2A
Alla richiesta così formulata rispondeva A2A in data 18 maggio . Il City manager di A2A per Brescia, a nome del gruppo, scusandosi per il ritardo, riconosceva che i problemi e la tematica posta erano sicuramente « importanti e fondamentali e sono oggetto di discussione in tutto il Paese già da diverso tempo da parte di tutti i soggetti interessati: Associazioni Datoriali, Governo, Parlamento, Autorità, e mass media».

I temi proposti aggiungeva «sono temi sistemici che riguardano tutto il Paese, tutti gli operatori economici e peraltro non solo quelli della filiera energetica». La lettera concludeva auspicando un intervento «del Governo e delle Autorità competenti che potrebbe consentire un approccio simile a quello proposto ».

Segnalava infine il manager, correttamente, che le società interessate a dover valutare la proposta di rateizzazione, nella sola provincia di Brescia, erano oltre 50. Una apertura quindi significativa da parte di una multi utility a partecipazione pubblica tra le maggiori e che fa ben sperare.

La garanzia prestata dagli enti locali?
A questo punto non potendo ulteriormente aspettare un intervento a livello governativo la soluzione della garanzia del prestito bancario potrebbe essere fornita da altri soggetti presenti nel territorio: regione, province, comuni.

La garanzia delle stesse multi utility
Una soluzione più immediata e praticabile la suggerisce l'amministratore di una società partecipata che opera in provincia di Bergamo. Propone e auspica che potrebbero essere le stesse multi utility a garantire il prestito che le banche concederebbero ai loro clienti a tasso quai nullo.

Scrive l'amministratore dell'ente: «Suggerisco di inventare una catena virtuosa che consenta alle società erogatrici di approvvigionarsi di danaro allo stesso tasso praticato ai clienti che chiedono una dilazione. Se questo fosse possibile, e non vedo perché no, in presenza di tassi tendenti a zero, la proposta sarebbe ottima sul piano sociale, ma anche su quello economico, per prevenire un'insolvenza diffusa e irrimediabile, che metterebbe in difficoltà le aziende più fragili che potrebbero salvarsi fattorizzando il credito».

Coglie così nel segno i problemi legati alla crisi devastante in corso: evitare procedure esecutive costose e inutili, dare sollievo ai debitori mettendoli in grado di pagare e, nello stesso tempo, ridurre i rischi di insolvenza con gravi danni per lo stesso creditore.
Si potrebbe evitare così l'impoverimento reale della popolazione, la marginalizzazione sociale di ampi settori, i rischi di conflittualità incontrollata, ormai alle porte, con gravi problemi di tenuta dell'ordine pubblico ed economico, ma anche di tenuta dell'equilibrio democratico.

Se ci si mette attorno ad un tavolo è possibile trovare una soluzione, in fondo non si tratta di rinuncia ad un credito da parte delle multi utility, ma solo di dilazione nel pagamento, prima ci si attiva meglio è.

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