Condominio

I social in aiuto ai condòmini: basta con le liti

Da nord a sud aumentano gli iscritti ai gruppi Facebook per partecipare alla vita del quartiere, con bacheche vere e virtuali, per coinvolgere anche i più anziani

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di Annarita D’Ambrosio

Sono 77 le social street a Milano, poco meno a Bologna: il fenomeno dell’interconnessione di quartiere cresce. Da nord a sud aumentano gli iscritti ai gruppi Facebook per partecipare alla vita del quartiere e c’è spazio anche per le bacheche vere e proprie oltre che per quelle virtuali, così da coinvolgere anche i più anziani, meno “social”.

Tutto è nato a Bologna nel 2013 e ormai le piattaforme di questo tipo sono tante:, alcune coinvolgono il quartiere, altre no come Condomani, un social network per la gestione degli immobili, nato per gli amministratori di condominio, esteso poi ai condòmini stessi per interagire e mettere da parte le liti .

Fondato da un avvocato, un amministratore di condominio e una software house anche Condominio Advisor, un portale attraverso il quale si può creare il sito web del proprio condominio per condividere i problemi e cercare soprattutto di risolverli.

Estesa alla vita del quartiere invece l’ultima nata in ordine di tempo, la piattaforma Laserwall, una bacheca digitale gratuita che ti collega alle opportunità del quartiere mentre fornisce informazioni utili in tempo reale sulla gestione del tuo palazzo. Presente soprattutto in Lombardia, Piemonte e Lazio, Laserwall funziona così: nell’androne dello stabile viene messo a disposizione un tablet per la condivisione di messaggi, poi viene resa disponibile un’app specifica, utilizzabile per usufruire di queste informazioni e infine c’è un gestionale gratuito raggiungibile con un sito web, a disposizione dell’amministratore di condominio. L’installazione è gratuita, perché i costi sono coperti dagli sponsor e dalle inserzioni pubblicitarie generate dalla visibilità stessa che le bacheche possono offrire. Pensiamo ai negozi della strada che possono veicolare sconti ed iniziative speciali, per intenderci.

La parola d’ordine resta dunque partecipazione, da nord a sud, perché se è vero che da Roma in giù nei condomini ci si conosce di più, è anche vero che - secondo dati Codacons relativi al contenzioso giudiziario condominiale e di vicinato - i più litigiosi sono i campani, gli umbri sono in ultima posizione.

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