Condominio

Reato la musica altissima in auto: non servono denunce né misurare i decibel

Per affermare la responsabilità non servono né denunce né accertamenti sul superamento della soglia di tollerabilità

di Patrizia Maciocchi

Tolleranza zero per chi gira a tarda sera con lo stereo della macchina ad un volume così alto da far partire gli allarmi delle auto in sosta. Per far scattare il reato di disturbo alle occupazioni e al riposo delle persone, non servono neppure gli accertamenti per provare che si è superata la soglia della normale tollerabilità né occorrono delle denunce-querele, basta la testimonianza dell’ufficiale della polizia giudiziaria che ha sequestrato la cassa acustica, come corpo del reato. La Cassazione (sentenza 2685/2020) accoglie il ricorso del Pm contro la decisione del Tribunale di Messina di considerare insussistente il reato a carico del quasi quarantenne che, dopo le 21 e 30 di sera scorrazzava con la sua macchina in una zona decisamente popolata con la musica a tutto volume.

L’attivazione degli allarmi

Il Pm, come previsto dalla norma che ha riformato le impugnazioni (Dlgs 11/2018) in caso di contravvenzione da punire con pena alternativa al carcere, salta il grado di appello e si rivolge direttamente alla Suprema corte. Per la pubblica accusa aveva sbagliato il giudice di merito a negare il reato solo perché nessuno aveva denunciato e perché non c’era stata una rilevazione della soglia del rumore.

Non servono le denunce

La Cassazione precisa, infatti, che la violazione scatta anche in assenza di «offesa a soggetti determinati, quando venga posta in essere una condotta idonea ad arrecare disturbo ad un numero indeterminato di persone». Nello specifico é stato sufficiente sentire il poliziotto che aveva sequestrato lo stereo e testimoniato che la musica era talmente alta da far suonare gli allarmi di tutte le auto in sosta.

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