Condominio

Ritardo nella consegna dei materiali, la perizia può dimostrare di chi sia la colpa

di Selene Pascasi

La perizia stragiudiziale, pur non avendo valore di prova ma di semplice indizio rispetto alle circostanze accertate dal consulente, può essere discrezionalmente valutata dal giudice e posta a fondamento della decisione, qualora sia confortata da un'adeguata motivazione. Lo scrive la Corte di cassazione con ordinanza n. 20199 del 25 luglio 2019 (relatore Criscuolo).
Protagonista una donna che – concluso un preliminare di compravendita immobiliare con una S.r.l., versata la caparra e diversi acconti – cita la ditta per ottenere il trasferimento del bene, reclamando anche la penale prevista per il ritardo nella consegna. La società, puntualizza, si era impegnata a darle le chiavi dell'appartamento entro un termine ben preciso che non aveva rispettato. Ma la ditta, che nel frattempo aveva trasferito l'alloggio, nega di doverle la penale trattandosi di ritardo addebitabile alla signora che, in corso di costruzione, aveva richiesto significative variazioni e si era anche impegnata a fornire pavimenti e rivestimenti arrivati tardi in cantiere.
ll tribunale condanna la S.r.l. alla penale ma la Corte di appello ribalta le sorti del processo e obbliga l'acquirente a rifondere la società di mille euro. Secondo il contratto quei rivestimenti erano stati pagati dalla venditrice ma forniti dall'aquirente per cui era lei a doverne curare la fornitura, intesa come ordinativo. Sempre a carico dell'acquirente, era la prova della non imputabilità del ritardo. Senza contare, che le modifiche richieste avevano prolungato i tempi di consegna. La signora non si arrende e si rivolge alla Corte di cassazione: lo stato di avanzamento, afferma, attestava da solo il ritardo nell'evoluzione dei lavori. Motivo bocciato. Nella vicenda, marcano i giudici, non si discuteva del ritardo (accertato) ma di chi ne avesse la responsabilità. Ebbene, il collegio di appello, all'esito di indagini ed istruttoria, aveva appurato come ad aver bloccato per ben sessanta giorni i lavori, fosse stato proprio il ritardo nella consegna al cantiere dei materiali necessari per il montaggio del pavimento e delle maioliche del bagno e della cucina. Ancora, l'acquirente contesta che alla perizia stragiudiziale di controparte fosse stato attribuito valore probante. Motivo anch'esso respinto.
Circa l'utilizzo di una perizia di parte, nella specie giurata, ricorda la cassazione, va richiamato l'orientamento – ribadito da Cassazione 33503/2018 – per cui il documento «sebbene non abbia valore di prova rispetto ai fatti che il consulente asserisce di aver accertato, ma solo di indizio, al pari di ogni documento proveniente da un terzo» è suscettibile di apprezzamento discrezionale del giudice che, se da una parte non è obbligato a tenerne conto, dall'altra potrà senz'altro porla a fondamento della propria decisione, dietro adeguata motivazione. E a ciò, la Corte di appello aveva correttamente provveduto. Si spiega così, il rigetto ad ampio raggio del ricorso formulato dall'acquirente dell'alloggio.

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