Condominio

Con il vicinato si litiga spesso per la mancanza di relazioni

di Federica Riccardi

Il progetto della ricerca “+Vicini”, di cui è qui illustrata la prima parte, è partito dalla presa in esame da parte di Garante Condominio di alcuni episodi tragici accaduti in alcuni condomìni italiani (e non) nell’anno scorso. Frequenti litigi, risse, sparatorie, omicidi. Una realtà allarmante quasi più della stima delle liti giudiziarie per questioni legate al condominio.

In questo quadro si inserisce anche la posizione dell’amministratore di condominio, il cui ruolo è spesso frainteso e la cui posizione professionale agli occhi della legge è oggetto di continue interpetazioni e modifiche che spesso frustrano la categoria.

Tale realtà non può essere studiata se non con un approccio teoricamente neutrale e concettualmente scevro da qualsiasi preconcetto o pregiudizio riguardante la vita di condominio e i suoi attori. Il 33% del campione di 800 persone tra condòmini e amministratori che ha risposto all’intervista aveva un ’età compresa tra i 36 e i 45 anni, il 22 % tra i 46 e i 55 anni, il 20 % tra i 28 e i 35 anni, tutti residenti in condominio.

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Alla domanda «Hai mai avuto conflitti con I tuoi vicini di casa?», di fatto il 58 % non ne ha mai avuto e un altro 42 % ha vissuto situazioni conflittuali con i vicini. Quindi, poco meno della metà del campione vive conflitti all’interno del contesto in cui vive. E buona parte di questi conflitti, in quanto inespressi, non trovano possibilità di essere palesati o discussi aprendo lo scenario ad una serie di fattori stressogeni che una situazione di conflitto tacito comporta. E in dettaglio, come illustrato dal secondo grafico qui a fianco, ferme restando le problematiche abituali che attanagliano la vita condominiale, abbiamo un 30% di persone che risponde chiaramente all’intervista indicando come causa del conflitto in condominio la ’’(cattiva) relazione’’. In questa categoria sono comprese tutti quei rapporti tra vicini che non godono di una buona comunicazione, nelle quali c’è spesso l’incomprensione o addirittura l’incomunicabilità.

La qualità della relazione, come vedremo prossimamente, non solo potrebbe influenzare la gestione del condominio in sé ma anche, e forse soprattutto, determinare la qualità del lavoro e della vita dell’amministratore di condominio. Ne sono testimoni e portavoce tutti quegli amministratori che hanno risposto alle interviste riguardanti il conflitto in condominio e come questo si ripercuote sulla fluidità e sulla qualità del lavoro dell’amministratore.

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