Condominio

Il controllo della legionella negli impianti e nelle piscine condominiali

di Antonio De Marco

Le cronache recenti hanno descritto casi di legionella nel territorio del Comune di Bresso: la questione va quindi affrontata sottolineando l'importanza della manutenzione e della pulizia degli impianti idro-termici, di climatizzazione e delle piscine condominiali, come del resto ha riconosciuto anche il ministero della Giustizia nella recentissima intervista rilasciata dal sottosegretario Jacopo Morrone al Sole 24 Ore ( per leggerla cliccare qui ).
La legionella è un batterio aerobio, ovvero un micro-organismo ( organismo animale o vegetale, generalmente unicellulare, visibile solo per mezzo di microscopio ) che necessita della presenza di ossigeno e si può produrre e manifestare negli ambienti acquatici naturali ed artificiali.
Gli studi hanno accertato che esistono diverse specie, quella più pericolosa è definita pneumophila
La legionellosi generalmente è contratta per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o aspirazione di aerosol contenente legionella oppure particelle derivate dalla stessa per essicamento.
Gli aerosol sono particelle molto fini liquide ( nebbie ) o solide ( fumi ) di dimensioni comprese tra alcuni centesimi e alcune centinaia di micron ( 1 micron rappresenta la milionesima parte di un metro).
La pericolosità di queste particelle di acqua è inversamente proporzionale allo loro dimensione: gocce di diametro minore di 5 micron raggiugono più facilmente le vie respiratorie.
L'infezione da legionella
L'infezione da legionella può dare luogo a due distinte patologie:
-La febbre di Pontiac, che somiglia molto all'influenza, e presenta periodo di incubazione da 24 a 48 ore e pur manifestandosi in forma acuta, non interessa l'apparato polmonare e si risolve in 2- 5 giorni.
-La legionellosi ( o Legionella Pneumophila ), con periodo di incubazione tra 2 a 10 giorni con coinvolgimento polmonare che può risultare anche grave.
Oltre ad essere aerobio, il batterio della legionella è ubiquitario, si trova in tutti gli ambienti acquatici naturali ( sorgenti naturali, termali, fiumi, laghi, ecc….) ed artificiali ( reti di distribuzione civici acquedotti, reti interne agli edifici, serbatoi, fontane, piscine, ecc….)
La pericolosità per l'uomo si manifesta quando il batterio passa dagli ambienti acquatici naturali ( ove rimane senza proliferare ) a quelli artificiali dove può proliferare e svilupparsi.
Purtroppo la legionella presenta una notevole resistenza ai disinfettanti utilizzati per potabilizzare l'acqua e quindi, può trasferirsi dalle reti, fino a colonizzare un edificio.
Nelle reti sopravvive in basse concentrazioni ( e quindi non è nociva ) perché la temperatura è inferiore a 20°C , invece diventa pericolosa nell'intervallo di temperatura tra 20°C e 50°C quando viene inalata sotto forma di aerosol ( particelle di diametro da 1 a 5 micron emesse da un rubinetto o dal soffione di una doccia, torri evaporative, ecc…) : tanto più piccole sono le goccioline contenute nell'aerosol, tanto più è probabile che esse raggiungano le basse vie respiratorie.
In base alle Linee Guida pubblicate il 07.05.2015 dalla Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano, la proliferazione batterica avviene nell'intervallo 20°C – 50°C
Le normative sanitarie prevedono di mantenere la temperatura, nei serbatoi di accumulo, superiore a 60°C , mentre nella rete di distribuzione può essere mantenuta superiore a 50°C
Purtroppo tali disposizioni contrastano con la normativa sul risparmio energetico, in quanto
il D.P.R. 412/1993 ( e s. m. e i . ) prevede la produzione centralizzata con accumulo e distribuzione a temperatura di 48°C + 5°C . Ma tale intervallo è ideale per crescita delle legionella e quindi gli impianti devono essere sottoposti a maggiore attenzione, in particolare devono essere controllati i sistemi di distribuzione con accumulo e ricircolo, ove oltre al fattore temperatura, è presente anche l'altro fattore e cioè in mantenimento di acqua ferma che favorisce molto la proliferazione.
Ad esempio basta pensare ad appartamenti non abitati ed a rami di tubazioni che non erogano ( fondo rete, tappi, ecc.. ).
Innanzitutto bisogna avere lo schema distributivo dell'impianto e <mappare > individuare i punti critici.
Soggetti a rischio
I soggetti che presentano maggiore rischio di contrarre la legionella sono le persone anziane già affette da malattie cronico-degenerative o da fattori di rischio come può essere il fumo da tabacco, malattie bronco-polmonari, ecc….
Il parametro indicatore è rappresentato dal cosiddetto UFC ( Unità Formante Colonia )
Per l'infezione, si devono verificare le seguenti condizioni :
-elevata concentrazione di legionella ( > 1.000 UFC/litro );
-dispersione di acqua contaminata sotto forma di aerosol;
-presenza di fonte di nutrimento come alghe, calcare, ruggine o altro materiale organico;
-inalazione di aerosol da parte di persone che già presentano una certa predisposizione;
Come detto, l'infezione si sviluppa negli alveoli polmonari ma sino ad oggi non è stata dimostrata la trasmissione da una persona affetta ad una persona sana e neanche l'infezione bevendo l'acqua contaminata.
Gli studi medici hanno dimostrato che i fattori predisponenti per il rischio di infezione sono l'età avanzata, il sesso maschile, l'immunodeficienza, il fumo, l'alcolismo e la presenza di malattie croniche.
Gli impianti a rischio
Sono considerati a rischio legionella i seguenti impianti / sistemi:
-Impianti idro-sanitari ( produzione distribuzione di acqua calda ACS, erogatori di rubinetti, diffusori di docce, nebulizzatori, ecc… );
-Piscine, idromassaggi, impianti termali, fontane ornamentali, ecc..;
-Torri evaporative ( per raffreddamento ) installate negli impianti di condizionamento;
-Impianti di trattamento aria, quando dotati di umidificazione ad acqua ( erogazione mediante ugelli);
-Impianti di irrigazione giardini;
-Impianti di scarico delle acque usate ( soprattutto quelle calde da lavatrici, lavastoviglie, eccetera).
Condizioni di rischio
Gli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria ed i relativi componenti, come anche le reti di acqua potabile e le attrezzature sanitarie in genere, possono favorire ed esaltare la diffusione di sostanze aeree disperse ove si può annidare il batterio.
Generalmente l'aumento, anche se moderato, della temperatura favorisce la crescita e la contaminazione.
Altri fattori, quali il pH dell'acqua, il livello di umidità dell'ambiente ( umidità relativa superiore al 65% ), zone stagnanti, temperatura non eccessiva negli ambienti, radiazione solare diretta ma non elevata, presenza di altre forme di micro-organismi, presenza di particolari materiali di tenuta, sigillanti e guarnizioni sui raccordi delle condutture, possono influire sulla crescita.
Tra i più importanti fattori scatenanti del Rischio Legionellosi, si possono individuare:
-Temperatura dell'acqua compresa tra 20°C e 50°C;
-Presenza di tubazioni con flusso d'acqua minimo o nullo ( tratti di tubazione che erogano poco o addirittura non erogano per periodi per saltuario utilizzo della fonte )
-Utilizzo stagionale o discontinuo dei punti di erogazione ( ad appartamenti non occupati in modo continuo )
-Non adeguata manutenzione /pulizia /disinfezione dell'impianto e soprattutto dei terminali di erogazione ( rubinetti, soffioni docce, ecc….)
-Caratteristiche dell'acqua di approvvigionamento di ciascun impianto ( fonte di erogazione, disponibilità di nutrimento per legionella, presenza di eventuali disinfettanti, ecc..);
-Vetustà e complessità di impianto;
-Ampliamento e modifica dell'impianto esistente ( lavori di ristrutturazione );
-Utilizzo di gomma e/o fibre naturali nelle guarnizioni e nei dispositivi di tenuta;
-Presenza ( nascosta ) di legionella già ( eventualmente ) evidenziata nel corso di precedenti accertamenti ambientali ( campionamenti micro-biologici );
Il D.Lvo 81/2008 prevede la Valutazione del Rischio nei Luoghi di Lavoro
L'esposizione ad agenti biologici è individuata al Titolo X del D.Lvo legislativo 09.04.2008 n. 81 e s. m. e i. , ove è previsto che il datore di lavoro ( Vedasi alberghi, scuole, ospedali, ma anche condomini con presenza di lavoratori subordinati, ecc..) nella Valutazione del Rischio ( già prevista dall'art. 17 del precitato D.lvo ) debba tenere conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell'agente biologico e delle modalità operative.
Interventi per prevenire la moltiplicazione batterica
-controllare periodicamente la temperatura dell'acqua in modo da evitare ( salvo specifici interventi di trattamento ) l'intervallo da 20°C a 50 °C ritenuto critico per la proliferazione;
-programmare interventi biocidi per ostacolare la crescita di alghe, protozoi ed altri batteri
che possono costituire nutrimento per la legionella;
-predisporre efficaci interventi di trattamento dell'acqua, per evitare formazione di corrosioni, calcari e film biologici su cui si può annidare la legionella.
-tenere a disposizione gli schemi aggiornati degli impianti in modo da poter individuare le parti ed i componenti da sottoporre a manutenzione e controllo;
-verificare che le tubazioni dell'acqua fredda e quelle dell'acqua calda risultino ben coibentate e separate: la temperatura dell'acqua fredda deve essere sempre minore di 20°C;
-programmare ricognizioni e visite periodiche sull'impianto idro- termico in modo da verificate eventuali trafilamenti, condense, stagnazione e stillicidio;
-programmare ricognizioni e visite periodiche sull'impianto di trattamento aria per verificare lo stato di pulizia dei canali diaria, delle batterie di scambio termico ( ad esempio ventilconvettori ) , degli umidificatori, delle torri evaporative e dei canali di distribuzione dell'aria e soprattutto delle bocchette di mandata / ripresa ( griglie – anemostati, ecc..)..

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