Condominio

Stop assoluto al rumore dei bar dopo le 23

di Luca Bridi

Immissioni acustiche intollerabili: Il giudice può inibire le attività commerciali e l'uso del suolo pubblico. Lo ha chiarito il Tribunale di Como con l’ordinanza del 21 giugno 2018 .

La controversia era stata avviata da una coppia con abitazione in affaccio diretto su una piazza frequentata dai clienti di bar e ristoranti. Il Ctu aveva rilevato il superamento dei limiti di accettabilità amministrativa e di tolleranza giurisprudenziale delle immissione acustiche . Il rumore raggiungeva valori di attenzione tali da rappresentare un rischio per la salute umana e l'ambiente di vita. I proprietari degli esercizi si erano opposti e il Comune aveva sostenuto che il Tribunale non fosse competente.

Il Tribunale di Como ( giudice Laura Serra) ha però disatteso l'eccezione di carenza di giurisdizione sollevata dal Comune, affermando che la posizione giuridica soggettiva doveva essere qualificata come diritto soggettivo da identificarsi nel diritto alla salute, diritto inviolabile ed assoluto. E ha accolto il ricorso disponendo che: a) l'uso del suolo pubblico fosse immediatamente interdetto dalle ore 23; b) il personale adottasse la massima cautela sparecchiando; c) fossero interdetti diffusori acustici e intrattenimenti musicali; d) fosse predisposto un servizio d'ordine per evitare affollamenti e controllare i comportamenti degli avventori; e) il Comune vigilasse rigorosamente sulle prescrizioni assunte, incrementasse il controllo di notte e monitorasse acusticamente la piazza con i propri tecnici e l'Arpa.

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