L'esperto rispondeCondominio

Passaggio da centralizzato ad autonomo sempre più difficile

di Raffaele Cusmai - Condominio24

La domanda


In un condominio si deve rifare l’impianto centralizzato di acqua calda esistente ma l'investimento risulta molto ingente. Si può abolire il servizio centralizzato con la maggioranza di 501 millesimi o abolirlo a causa dell’onerosita economica?

Per rispondere al quesito proposto occorre muovere dall'assunto – recentemente statuito dalla Corte di cassazione (Ord. n. 28616/2017) – secondo il quale l'assemblea non può decidere a maggioranza di dismettere l'impianto idrico comune, ad esempio obbligando un condomino ad installare un servizio privato oppure a gravarsi integralmente del costo di ciò che rimane nell'impianto centralizzato una volta comune. Inoltre, con la sentenza 862/2015 la Cassazione ha stabilito che per procedere alla dismissione dell'impianto centralizzato è necessaria l'approvazione all'unanimità e i condomini contrari alla dismissione dell'impianto centrale hanno diritto al risarcimento dei danni derivanti dalla soppressione del servizio comune di riscaldamento. Comportando una radicale e definitiva modificazione della cosa comune, una simile opera di dismissione dell'impianto centralizzato si pone del resto in contrasto con quanto previsto dall'art. 1120 c.c. (che pone il divieto di ogni intervento di innovazione che renda una parte comune non più destinabile all'uso anche di un solo condomino). Vi è poi da considerare che il quadro normativo di riferimento non incoraggia la dismissione dell'impianto centralizzato: per esempio, il DPR 59/2009 (art. 4, comma 9) ammette la trasformazione in impianti per singole unità abitative […] nel caso in cui sia presente un impianto di riscaldamento centralizzato […] solo in presenza di cause tecniche o di forza maggiore, da evidenziarsi nella relazione tecnica attestante la rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo energetico […].

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