Condominio

Strada in salita per le detrazioni su gazebo e tettoie

di Silvio Rezzonico e Maria Chiara Voci

Gazebo, tettoie e pergolati: i lavori in esterno sono fra le opere che beneficiano della liberalizzazione messa in atto dal glossario dei lavori senza permesso. Ma, al tempo stesso, si tratta di interventi che - presi singolarmente - sono esclusi dalle detrazioni fiscali, come chiarisce FederlegnoArredo c ulla base delle proprie analisi di interpretazione della norma.

Per montare un gazebo in giardino, così come per agganciare una tettoia al muro di una casa, non è previsto alcuno sconto sulle tasse. In assenza di indicazioni dettagliate delle Entrate, queste opere non sembrano poter rientrare nel bonus verde, nel bonus mobili o nel 50% di detrazione associato alla ristrutturazione edilizia. Un caso a parte è, tuttavia, rappresentato dalla cosiddetta tenda a pergola, ancorata all’edificio e con copertura lamellare o in tessuto, posta a protezione di una superficie vetrata, marcata CE. Qui a scattare è l’ecobonus per le schermature solari. La detrazione Irpef è del 50% per un tetto massimo di spesa di 60mila euro (era del 65% fino al 2017).

Un altro dettaglio importante: da quest’anno sono escluse dalll’ecobonus tutte le schermature solari che prevedono un supporto montato con orientamento a nord.

Passiamo al bonus verde. La norma prescrive che l’agevolazione (pari al 36% su una spesa massima di 5mila euro) riguardi la «sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi» e la «realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili».

L’agenzia delle Entrate, anche seguendo la relazione illustrativa alla legge di Bilancio 2018 che ha istituito il nuovo bonus, ha chiarito come per essere coperte da incentivo le opere realizzate debbano configurarsi come lavori che «si inseriscono in un intervento relativo all’intero giardino o area interessata, consistente nella sistemazione a verde ex novo o nel radicale rinnovamento dell’area esistente». In altre parole, non tutto è ammissibile. Ad esempio, rientrano nel bonus le spese di manutenzione straordinaria di un giardino, così come la riprogettazione completa di un parco a servizio di una singola abitazione o di un condomio. Fra le spese coperte ci sono quelle per il progetto o per l’impresa che effettua i lavori.

Così come è agevolata la creazione di strutture per il sostegno di piante rampicanti oppure la realizzazione di un’area verde, magari su lastrico solare (una tipologia di intervento promossa anche perché crea importanti risparmi energetici). L’acquisto di piante in vaso, al contrario, rientra nell’ampia categoria di riqualificazione del bonus solo se l’intervento è “pesante” e prevede la trasformazione in giardino di un cortile in terra battuta o la radicale risistemazione di un giardino. Nessun aiuto, insomma, per chi si limita ad acquistare piante da mettere sul balcone o per chi affronta lavori di manutenzione ordinaria annuale, come lo sfalcio dell’erba abbinato a piccole potature.

Infine, la recinzione esterna rientra anche nel 50% per le ristrutturazioni, su una spesa massima di 96mila euro se il lavoro è inquadrato nelle opere di sicurezza per prevenire atti illeciti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©