Condominio

EVENTI. Il 2° convegno 2018 del Quotidiano Condominio sul rumore e il ruolo dell’amministratore

di Saverio Fossati

Si è svolto ieri preso la sede del Sole 24 Ore a Milano il convegno organizzato dal Quotidianodel Sole 24 Ore - Condominio con Missione Rumore e la collaborazione di Anaci Milano. Al video integrale dell’evento si arriva cliccando qui .
Ad aprire i lavori è stato il presidente di Anaci Milano, Leonardo Caruso, che ha ricordato l’importanza del tema nella vita dell’amministrazione condominiale: «Anche solo considerando il rumore proveniente dagli impianti comuni, spesso è un tema che viene sottovalutato in occasione delle riqualificazioni, e non si presta attenzione alle consegienze delle installazioni scorrette di nuovi impianti». Eugenio Correale, direttore del Centro studi Anaci Milano, ha poi ricordato, tra l’alatro, il Dpcm del 5 dicembre 1997, grazie al quale: «siamo arrivati a ritenere che l’isolamento acustico faccia parte delle caratteristiche normali dell’edificio».
Mario Battaglia, legale del Foro di Milano (per il testo integrale della sua relazione cliccare qui ), ha illustrato l’ambito di autonomia dell’amministratore nel campo della legittimazione attiva e passiva alle liti in tema di disturbo da rumore, ricordando che la materia principe è quella dei beni comuni: se il rumore proviene dagl impianti l’amministratore, se non è riuscito a farsi parte attiva nella rimozione delle cause lamentate da alcuni o da anche da un solo condòmino, potrà resistere in giudizio qualora i danneggiati decidessero di fare causa al condominio.
La parola è poi passata a Stefano Ferrari di Arpa Lombardia (per le slide presentate cliccare qui ), che ha riassunto le complesse ma precise procedure dell’analisi del rumore e le sue premesse, chiarendo il ruolo del Comune e i soggetti autorizzati a chiedere gli interventi: «In ogni caso - ha precisato - il classico caso del gruppo di persone che, fuori da un bar nelle ore notturne, schiamazza o anche semplicemente parla, causando notevole disturbo, non è facile da risolvere. Se poi il plateatico non è in concessione al locale, è solo il Comune che deve intervenire con i vigili urbani ma, si sa, è molto improbabile che abbia le forze per farlo».
Da ultimo, Giorgio Campolongo di Missione Rumore (per le slide presentate cliccare qui ) ha dato vita a parecchi casi pratici, affrontati con lo strumento dell’articolo 844 del Codice civile (immissioni): la violazione del tetto dei tre decibel sopra il runore di fondo. «Questo rimane lo strumento proncipale per affrontare la questione - ha detto Camplongo - anche se prevenire con i dovuti accorgimenti di insonorizazione è meglio. Per esempio, la scorretta installazione di impianti rumorosi è spesso all’origine del fastidio e il rumore si propaga con vibrazoni attraverso la materia solida mentre molti sono convinti, del tutto erroneamente, che questo avvenga attraverso l’aria».

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