Condominio

Defibrillatori in condominio, bonus fiscali in un disegno di legge

di Anna Nicola

Una nuova proposta di legge assegnata in questi giorni all'esame della commissione Affari sociali della Camera prevede vantaggi fiscali e fondo ad hoc per l'acquisto del defibrillatore condominiale
Si tratta di un contributo statale per agevolare l'acquisto dei defibrillatori in condominio (Dae) e una riduzione dell'Iva dal 22% al 4%. È quanto prevede la proposta di legge presentata il 29 settembre alla Camera e assegnata in questi giorni alla Commissione Affari Sociali, a prima firma Filippo Gallinella (M5S).
Il testo del ddl recante «Modifica alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa ai defibrillatori semiautomatici e concessione di un contributo per l'acquisto dei medesimi da parte dei condomìni con più di dieci unità abitative» dispone, dunque, da un lato la concessione di un contributo statale ai condomini con più di 10 unità abitative che intendono acquistare un Dae e dall'altro la riduzione dell'Iva.
Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute, le vittime di infarto in Italia sono oltre 70mila l'anno e più dell'80% avviene lontano da ospedali e strutture sanitarie: a casa, sul lavoro, per strada. Ogni anno, in sostanza, circa 1 persona su 1.000 viene colpita da arresto cardiaco e soltanto il 2% riesce a sopravvivere.
Ciò è dovuto, si legge nella relazione che accompagna il ddl, nella maggior parte dei casi, al tempo troppo lungo per applicare un intervento risolutorio dei soccorritori. Questi in media giungono sul luogo intorno a 12-15 minuti: un tempo lunghissimo se si pensa che ogni minuto le percentuali di restare in vita si abbassano del 10 per cento. È indubbio, dunque, che oltre all'importanza della prevenzione e di uno stile di vita sano, garantire un ambiente cardio-protetto e, quindi, un intervento tempestivo in emergenza è altrettanto importante.
La disciplina sull'obbligo dei defibrillatori esisteva già ed è riconducibile al c.d. decreto Balduzzi (dl n 158/2012) che proprio per rispondere a questi numeri aveva introdotto l'obbligo di dotare gli impianti sportivi professionistici di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), così da proteggere alcuni dei luoghi in cui è più elevato il rischio di arresti cardiaci, quelli in cui si pratica attività fisica ad elevato impegno cardiocircolatorio. Tale obbligo è stato esteso poi – luglio 2017 – anche alle associazioni o società sportive dilettantistiche.
Sulla scia della normativa Balduzzi, le Regioni – alle quali è stato demandata l'attribuzione di essere da garante per la diffusione dei defibrillatori non ospedalieri, nonché di predisporre programmi di formazione e corsi di addestramento – hanno portato avanti, in questi anni, proprie iniziative prevedendo la possibilità di dotare, ad esempio, anche alcuni stabilimenti balneari di tale dispositivo salvavita.
Visto lo scopo della normativa e la normativa vigente, sarebbe opportuno secondo il ddl, rendere anche il condominio un luogo cardio-protetto, considerato che, statisticamente, in Italia sono circa 1 milione le residenze condominiali, nelle quali vivono 14 milioni di famiglie. In tal senso, recita ancora la relazione illustrativa, la pdl nasce proprio dalla condivisione di diverse campagne portate avanti da associazioni di amministratori condominiali che, negli ultimi anni, hanno posto l'attenzione sulla questione della cardio-protezione e hanno avanzato proposte a Ministeri, regioni e comuni per redigere una normativa che permetta di dotare di DAE, oltre che gli impianti sportivi, anche i condomini.
Nonostante la delicatezza dello strumento, pur essendo oggetti essenziali per gestire le fasi di emergenza in caso di arresto cardio-circolatorio, i defibrillatori subiscono la tassa con un'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto che li accomuna ad oggetti convenzionali.
Questa è la ragione per cui vi è la proposta che vorrebbe ridurre l'aliquota Iva per l'acquisto di Dae dal 22 al 4%, come per gli altri dispositivi medici, oltre a disporre per i condomini con numero di unità abitative superiore a 10 che decidano di dotarsene, una detrazione del 50% del costo di acquisto.
Tali agevolazioni, secondo la pdl, dovrebbero essere elargite attraverso un fondo ad hoc di 5 milioni di euro istituito presso il Mef, accessibili su richiesta del condominio interessato. Vi è tuttavia la condizione che lo stesso attesti la partecipazione di almeno 1 ogni 10 residenti di età pari o superiore a 16 anni a un corso di formazione e di addestramento in materia.
Viene così sancita la promozione della cultura del primo soccorso in emergenza, attraverso campagne di sensibilizzazione mirate.

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