Condominio

Legge di bilancio, ecco le detrazioni «verdi» e gli altri bonus in condominio

di Giuseppe Latour

Non più solo interventi che coinvolgono unicamente l’edificio. Il disegno di legge di Bilancio 2018 guarda anche al verde urbano. La grande novità inserita dal Governo nella manovra, sul fronte dei bonus casa, è il nuovo sconto fiscale dedicato alla sistemazione a verde di giardini, coperture, terrazzi, balconi. Ville, villini, ma anche condomini avranno a disposizione una nuova detrazione del 36%, calcolata su un massimo di 5mila euro per unità immobiliare. E non si tratta di una novità solo formale: l’impatto previsto dalla relazione tecnica che accompagna il Ddl è di 1,2 miliardi. Vale tanto la spesa che, secondo le stime, dovrebbe passare dalla nuova agevolazione fiscale. Per almeno metà si tratterà di investimenti che, in assenza di bonus, non sarebbero stati realizzati.

Non è il solo sconto destinato a far girare il settore delle costruzioni e quello che gli sta intorno. Anche nel 2018, infatti, i cittadini avranno a loro disposizione il bonus mobili, con una formula identica a quella degli anni scorsi. Chi ha in corso interventi di ristrutturazione partiti dopo il primo gennaio 2017 potrà scegliere di agganciare alle spese sul mattone anche investimenti sull’arredo: per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici in classe non inferiore alla A+, effettuati nel corso del 2018, ci sarà una detrazione del 50 per cento. Il tetto massimo, in questo caso, è di 10mila euro. La spesa prevista, in totale, è di circa 1,7 miliardi di euro in dodici mesi.

Sull’ecobonus al 65%, invece, il Governo decide di mischiare molto le carte. L’obiettivo, annunciato da tempo, è privilegiare quegli interventi con un miglior rapporto tra costi e benefici. Lasciando sconti fiscali più bassi agli investimenti con un impatto minore in termini di efficientamento della casa. Il risultato è che escono fuori dal perimetro del 65% alcuni investimenti che, negli anni passati, hanno movimentato moltissime risorse. Infissi, schermature solari, caldaie a condensazione e a biomasse transiteranno dal recinto del 65% a quello, un po’ più scomodo, del 50%. Seguirà questa linea anche l’aggiornamento dei requisiti tecnici minimi dei diversi interventi agevolati, affidato a un decreto del ministero dello Sviluppo economico.

Le conferme
Da ricordare anche gli sconti che non vengono toccati dalla legge. Per il 2018, infatti, resta intatta la detrazione per le ristrutturazioni al 50%, così come procedono sulla loro strada anche il sismabonus fino all’85% e l’ecobonus per gli interventi strutturali, come il cappotto termico, fino al 75%: per questi ultimi due sconti già la vecchia legge di Bilancio aveva previsto una stabilizzazione fino al 2021, che non viene rivista. Lo sconto per la messa in sicurezza antisismica – va ricordato – è quasi agli esordi. Dopo il varo del decreto di attuazione a fine febbraio del 2017, infatti, il mercato ha avuto bisogno di qualche mese per abituarsi alla novità. Nel 2018 la misura dovrebbe decollare. Anche perché dal prossimo anno potrà essere utilizzata dagli ex Istituti autonomi case popolari che, in molte regioni, hanno parecchie risorse in pancia da investire nell’adeguamento del loro patrimonio.

Alcune misure inserite in manovra serviranno a rendere più efficiente il mercato degli sconti fiscali, dando supporto a quei cittadini che vogliano usufruire delle detrazioni pur avendo problemi di liquidità. Vengono, allora, semplificate le misure per la cessione dei crediti fiscali, seguendo una linea che il Governo sta già percorrendo da un paio d’anni e che aveva portato gli ultimi ritocchi con la manovrina (Dl n. 50/2017). Saranno cedibili gli sconti effettuati sulle singole unità immobiliari e non più solo quelli derivati da operazioni condominiali. Accanto a questo, nascerà un nuovo Fondo di garanzia pubblico per i prestiti bancari che sarà alimentato con risorse del ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico: 50 milioni l’anno tra il 2018 e il 2020. Questi 150 milioni totali serviranno a rendere più facilmente finanziabili le operazioni di efficientamento energetico. Stimolando ogni anno investimenti per 600 milioni di euro.

La novità del bonus «verde»
Sono almeno 50mila i condomìni che utilizzeranno il bonus verde. Con una spesa media di 5mila euro. Mobilitando, quindi, investimenti complessivi per circa 250milioni. La relazione tecnica di accompagnamento al disegno di legge di Bilancio racconta qual è l’impatto, molto diffuso, che il Governo si aspetta negli edifici condominiali ad uso abitativo dal nuovo bonus verde, lo sconto fiscale dedicato al verde urbano.

La detrazione sarà rivolta a due ambiti. Da un lato, la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi. Dall’altro, la costruzione di coperture a verde e di giardini pensili. In sostanza, si guarda soprattutto a terrazzi, balconi e giardini condominiali. Chi effettua tutti questi interventi nel corso del 2018 potrà detrarre una cifra pari al 36% delle spese documentate, fino a un massimo di 5milaeuro per ogni unità immobiliare.

Lo sconto sarà ripartito in dieci rate annuali. Quindi, a conti fatti, sfruttando tutto il margine consentito, sarà possibile recuperare una detrazione massima di 180 euro annui. In caso di interventi condominiali effettuati sulle parti comuni esterne - precisa la manovra - si moltiplicherà il tetto, calcolando un massimo di 5mila euro per ciascuna unità immobiliare a uso abitativo. Ogni condòmino potrà sfruttare lo sconto «nel limite della quota a lui imputabile», ma a condizione di avere effettuato i suoi versamenti «entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi».

I pagamenti dovranno essere effettuati con strumenti che ne garantiscano la tracciabilità, come i bonifici ”parlanti” utilizzati già oggi. Tra le spese che sarà possibile recuperare ci sono anche quelle di progettazione e manutenzione, purché siano «connesse all’esecuzione degli interventi».

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