Condominio

Incapienti, cessione ecobonus alle banche

di Saverio Fossati

Per la riqualificazione energetica degli edifici potrebbe essere una rivoluzione: se reggerà l’esame dell’Aula di Camera e Senato, l’emendamento passato ieri alla commissione Bilancio della Camera, a firma Antonio Misiani (come anticipato dal Sole 24 Ore del 17 maggio scorso), permetterà agli «incapienti» a basso reddito di cedere il credito fiscale del 65% direttamente alle banche, incassando subito il denaro (o almeno gran parte). Si potrebbe così sbloccare il consenso di centinaia di migliaia di condòmini che, preoccupati per l’esborso, spesso non consentono di raggiungere la maggioranza in assemblea (formalmente quella dei presenti che rappresenti almeno ⅓ dei millesimi, in realtà si sceglie prudenzialmente di arrivare ad almeno 500 millesimi). Gli «incapienti» propriamente detti sono i contribuenti che percepiscono un reddito fino a 8mila euro all’anno, e che quindi hanno l’Irpef già azzerata dalle attuali detrazioni per lavoro dipendente e non possono aggiungere altri crediti fiscali.

L’emendamento aggiunge a quanto già previsto dalla legge di bilancio 2017 (facoltà di cessione dell’ecobonus a tutti i soggetti privati, esclusi appunto banche e intermediari finanziari) la possibilità, solo per i contribuenti incapienti, di cedere l’ecobonus anche a questi soggetti. Il deputato Pd Antonio Misiani ha dichiarato che «Oggi (ieri per chi legge, ndr) non abbiamo solo migliorato l’ecobonus per i condomìni: abbiamo aperto una prospettiva con benefici potenzialmente enormi per l’economia e l’ambiente». Secondo Misiani «l’approvazione dell’emendamento, condiviso e sostenuto dal vice ministro Morando, che ringrazio, può far definitivamente decollare un mercato gigantesco: l’efficientamento energetico di oltre un milione di condomìni, per oltre quattro quinti immobili vecchi e ad alto consumo di combustibile. Per la nostra edilizia, martoriata dalla crisi, si apre una grande opportunità di rilancio. Per l’ambiente i benefici sono rilevantissimi: meno consumo di energia, meno inquinamento, meno emissioni. Da ultimo, ma non meno importante, si estende il bonus fiscale anche alle famiglie più povere. Un doveroso atto di giustizia sociale».

Il nuovo meccanismo, quindi, riguarderà i contribuenti con reddito lordo annuo sino a 8mila euro, che anzi (come era stato previsto in un altro emendamento alla legge di Stabilità 2016, poi “tagliato”), saranno avvantaggiati perché le banche saranno probabilmente più interessate di imprese e privati ad acquisire i crediti fiscali e con aggi più ragionevoli per la spendibilità dei crediti nell’ambito della loro economia fiscale.

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