Differenza tra innovazione e manutenzione extra

La manutenzione straordinaria non modifica il bene comune, ma si limita a ripristinarlo esemplificativamente perché ammalorato (si pensi alla ristrutturazione della facciata comune). In quest’ottica, la copertura di un muro “comune”, con pietra e rame finalizzata a proteggerlo dalle intemperie, non costituisce una innovazione, con conseguente inapplicabilità dell’articolo 1121 del Codice civile. In particolare, per la giurisprudenza non costituiscono innovazioni: la sostituzione di una canna fumaria con un nuovo impianto; né la recinzione dell’area a verde; né la pavimentazione di un cortile precedentemente in terra battuta. L’innovazione comporta infatti una modificazione della cosa comune. Si veda, in questo senso, per tutte, Cassazione 10 marzo 2015, numero 4736 – riferita però alle cosiddette “innovazioni vietate” - secondo cui “per innovazione in senso tecnico giuridico, vietata a norma dell’articolo 1120, comma 2, del Codice civile (nel testo precedente alla novella di Riforma del condominio, n.d.r.), deve intendersi non qualsiasi mutamento o modificazione della cosa comune, ma solamente, quella modificazione materiale che ne alteri l’entità sostanziale o ne muti la destinazione originaria. Le modificazioni che mirano a potenziare o a rendere più comodo il godimento della cosa comune e ne lasciano immutate la consistenza e la destinazione, in modo da non turbare i concorrenti interessi dei condomini, non possono definirsi innovazioni nel senso suddetto“.In termini generali, per la giurisprudenza costituiscono invece innovazioni: la soppressione del servizio di portineria; la realizzazione di un cavedio per il passaggio di cavi elettrici; la deliberazione assembleare di destinare il cortile a parcheggio di veicoli eccetera.