Condominio

Le direttive Ue di sicurezza tecnologica nel condominio: i rischi delle stufe a pellet

di Giulio Benedetti

La normativa tecnologica del condominio trova il suo fondamento nella normativa europea e precisamente nelle norme tecniche le quali pur avendo origine volontaria costituiscono il necessario termine di riferimento della buona tecnica e della regola dell'arte . Tuttavia le norme vivono un continuo aggiornamento per cui non sempre è possibile accertare la norma concretamente applicabile nel caso di specie .
In particolare la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 55212/2016, ha affrontato il tema dei requisti minimi di sicurezza della norma EN 14785 che non prevede l'adozione di dispositivi di sicurezza per prevenire il rischio di esplosione nella camera di combustione di stufe a pellets. La sentenza ha affermato che nel corso dei giudizi di primo e di secondo grado sono stati accertati dei comportamenti anomali da parte dell'utilizzatore della stufa tali da fare seriamente dubitare che l'evento lesivo sia riconducibile a vizi costruttivi della stufa. Invero è stato accertato che la stufa era stata installata dalla parte lesa senza il rispetto dei criteri della buona tecnica e con modalità non conformi al manuale di installazione fornito dall'impresa produttrice.
A tal riguardo la sentenza della Corte afferma che il rispetto da parte del costruttore della normativa tecnica di cui alla direttiva EN 14785 , che all'epoca non prevedeva l'adozione di dispositivi di sicurezza per prevenire il rischio di esplosione in camera di combustione , il giudice di merito non avrebbe potuto addebitare al costruttore la colpa generica della violazione di una regola non scritta secondo la quale il costruttore avrebbe potuto e dovuto prevedere l'errata combustione che ha cagionato l'evento lesivo.
La Corte sostiene che l'esatto ragionamento avrebbe dovuto consistere nell'accertamento dell'effettiva prevedibilità dell'evento sulla base delle conoscenze tecnico scientifiche e degli standards di sicurezza vigenti al momento della costruzione della stufa , certamente diversi da quelli attuali . Quello che è necessario accertare in tema di tecnologia applicata nei luoghi di vita consiste nella effettiva possibilità da parte del produttore «di applicare un dispositivo di sicurezza non corrispondente al livello tecnologico dell'epoca , in quanto raggiunto solo successivamente alla costruzione della stufa». A tal riguardo la Corte di Cassazione sostiene che la motivazione della sentenza è «contraddittoria nella parte in cui dà (implicitamente) per scontato che il costruttore , in relazione al livello tecnologico raggiunto dai produttori di stufe a pellets nel 2005, potesse immettere sul mercato un apparecchio munito di valvola di sicurezza , nonostante il perito non avesse fornito certezze in tale senso». Ne consegue che nella materia tecnica applicata al condominio la valutazione della validità delle norma tecnica deve essere sempre riferita al momento dell'installazione dell'impianto, fatti sempre salvi gli obblighi di manutenzione e di adeguamento successivamente imposti dalla legislazione successiva.

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