Condominio

Minacce in assemblea, non c’è reato quando l’«inoffensività» è evidente

di Saverio Fossati

Nessuna rilevanza penale per la minaccia «vieni fuori facciamo a pugni» se a pronunciare la frase è, nel corso di un'assemblea condominiale, un “nonno” di 84 e la persona sfidata ne ha 20 di meno. Insomma, un chiaro invito all’irrilevanza delle minacce quando la sproporzione è evidente, così ha detto la Cassazione nella sentenza 25080/2016, depositata ieri. La Cassazione ha evidenziato l’«assoluta inoffensività» in relazione al concreto contesto di riferimento «anche solo evidenziando come l’imputato all’epoca dei fatti aveva 84 anni e la persona offesa 20 di meno». Il fatto, quindi, non sussite.

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