L'esperto rispondeCondominio

Anche chi si distacca paga la manutenzione

Silvio Rezzonico

La domanda

Abito in un condominio di 16 appartamenti, e da circa sette anni mi sono staccata (con autorizzazione dei condòmini) dal riscaldamento centralizzato, provvedendo con uno autonomo. Contribuisco alle spese generali e, con una percentuale del 25 per cento, ai consumi.Avendo l’assemblea deliberato l’installazione delle valvole termostatiche con i relativi ripartitori, il tecnico incaricato per il calcolo delle ripartizione delle spese di riscaldamento (norma Uni 10200) ha determinato una quota pro capite pari al 30 per cento.Sono tenuta a pagare le valvole e i ripartitori? Dovrò continuare a pagare una parte del consumo generale, e in quale modo sarà determinata la percentuale a mio carico?

Il condomino che ha distaccato il proprio appartamento dall’impianto centralizzato è pur sempre comproprietario dell’impianto, sicché per il Dlgs 102/2014 – a parte gli effettivi prelievi volontari di energia termica utile – egli è anche tenuto al pagamento dei costi generali per la manutenzione dell’impianto.In questa ottica, appare ragionevole ritenere che la parte di spesa necessaria per il funzionamento dell’impianto sia posta a carico di tutti i condòmini (compreso quello che si è distaccato), a prescindere dall’effettività e dalla misura del consumo di calore da parte di ciascuno.Si ritiene che la lettrice dovrà anche pagare le spese dei contatori individuali, a norma dell’articolo 1117, n. 3, ultima parte, del Codice civile. In definitiva, mentre nel caso del distacco il condomino è tenuto solo a contribuire alle spese di manutenzione straordinaria, conservazione e messa a norma dell’impianto, nel regime del Dlgs 102/2014 egli è tenuto a contribuire a tutte le spese di manutenzione dell’impianto (dunque, in misura superiore a quelle previste dall’articolo 1118, ultimo comma, del Codice civile).

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