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Valvole termostatiche e maggiore dispersione

di Paola Pontanari

La domanda

Nel palazzo dove abito ai termosifoni sono state installate valvole termostatiche. Il mio appartamento è posto al primo piano, ma una parte è situata sopra l'ingresso non coperto del palazzo. Ne deriva quindi una dispersione di calore maggiore che negli altri appartamenti del condominio e quindi un maggior utilizzo del corpo scaldante. Si chiede se, nel contabilizzare l'addebito della spesa a mio carico, si debba detrarre una quota per il maggior consumo dovuto alla dispersione.

Da L'Esperto Risponde

La più importante disposizione in tema di termoregolazione e contabilizzazione del calore, la ritroviamo nell'articolo 26 commi 5 e 6 della Legge 9 gennaio 1991 n. 10 recante “Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”. Attualmente la norma tecnica di riferimento è la UNI 10200 aggiornata di recente e che mira proprio a stabilire i principi per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell'energia termica, distinguendo i consumi volontari di energia delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi al fine di evitare inutili sprechi salvaguardando comunque la qualità della vita. La riduzione dei consumi viene garantita dal sistema di contabilizzazione e termoregolazione che deve essere realizzato secondo determinati principi di progettazione.

La UNI 10200 fornisce, inoltre, anche una maggiore trasparenza della gestione della spesa totale in modo tale che i condomini non devono ricevere informazioni solo sul funzionamento dell'impianto di contabilizzazione e sul suo corretto utilizzo ma anche, nel dettaglio, sui consumi e sulle relative voci di spesa, sulle potenze termiche installate, sui millesimi e sulle prestazioni energetiche.

La norma UNI 10200, comunque, non prevede l'applicazione di coefficienti correttivi, tuttavia nel caso l'assemblea condominiale lo richiedesse, è possibile ripartire le spese per consumo volontario in modo da non penalizzare eccessivamente gli inquilini degli appartamenti che si trovano in ubicazione sfavorevole, ossia situati sulla facciata nord, sotto il tetto, sugli angoli e al di sopra degli scantinati non riscaldati.

Sicché, è pacifico affermare che per gli edifici esistenti dotati di impianto termico centralizzato, in cui devono essere realizzati o sono già stati realizzati gli interventi necessari per permettere, ove, tecnicamente possibile, la contabilizzazione e la termoregolazione del calore per singola unità abitativa, la ripartizione dei costi relativi al riscaldamento deve tenere conto, oltre che dei consumi effettivi di calore, anche delle problematiche che possono caratterizzare alcune unità abitative in relazione alla scarsa coibentazione dell'involucro edilizio.

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