Condominio

Il «decoro» della facciata va ripristinato e non ci sono danni patrimoniali

di Luca Bridi

Decoro architettonico della facciate condominiali per fori di areazione: il Tribunale di Milano ordina di ripristinare la situazione precedente ai lavoro .
Il proprietario di un appartamento sito al piano rialzato eseguiva sulle facciate condominiali dieci fori circolari di areazione con griglie di colore bianco del diametro di circa 20–25 centimetri ciascuno, a coppie di due, al fine di dotare il predetto appartamento dell'impianto interno di condizionamento.
Tali bocchette di aereazione venivano collocate in numero di dieci sulla facciata interna ed esterna con perforazione delle lastre di marmo di travertino.
Il condominio diffidava il proprietario, chiedendo la rimozione dei fori circolari di areazione e il ripristino dell'originario stato delle facciate condominiali, asserendo non soltanto la contrarietà dell'intervento a quanto previsto dall'art. 11 del regolamento condominiale di natura contrattuale, che espressamente vietava ai singoli proprietari qualsiasi opera esterna atta a modificare l'architettura, l'estetica e la simmetria del fabbricato, ma paventando anche la sussistenza della lesione del decoro architettonico dello stabile dovuta alla posa sulle facciate comuni di coppie di fori con griglie bianche visibili dall'esterno che alteravano le linee armoniche dell'edificio.
La domanda veniva accolta dal Tribunale di Milano, sezione XIII civile, estensore Giudice Giacomo Rota (Sentenza n. 13202/2015 pubblicata il 24/11/2015) con riferimento ai fori praticati dalla convenuta L'accoglimento della domanda di ripristino dello status quo ante e della conseguente reintegra in forma specifica a carico della convenuta, veniva considerata satisfattiva del diritto leso, con il rigetto della ulteriore domanda di condanna della convenuta al risarcimento del danno patrimoniale.

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