Condominio

L’«alto fusto» costa troppo

di Maria Chiara Voci

Le esperienze sono più di una, a partire dalle grandi città. Dal Bosco Verticale, le due torri residenziali disegnate da Boeri Studio a Milano, adiacenti al grande parco denominato I Giardini di Porta Nuova ai condomini torinesi di 25 Verde e di Casa Hallywood, firmati da Luciano Pia per conto della DE.Ga, la scelta architettonica di inserire terrazzi e giardini pensili anche su grandi immobili si fa strada.

Questo tipo di soluzioni, spiegano però gli esperti agronomi, si differenziano dalle vere e proprie coperture verdi estensive, ma rappresentano invece una scelta di impianto verde intensivo, pensato per poter alloggiare una quantità di terra sufficientemente profonda, adeguata a ospitare anche alberi ad alto fusto o da frutta. Nel caso del condominio meneghino, ad esempio, crescono insieme al palazzo oltre mille esemplari di piante, utilizzate su terrazze e spazi comuni, concepiti come delle “stanze a cielo aperto”. Lo stesso concetto anima lo stabile 25 Verde di via Chiabrera, nel capoluogo piemontese, dove gli alberi ad alto fusto presenti nella struttura sono 150. All’ultimo piano di Casa Hollywood, a Torino, a compendio dell'appartamento acquistato dall'hotel Boston come suite per i propri clienti, gli esperti di Naturart hanno progettato un giardino pensile con ciliegi, kaki, peri, meli, giuggioli, melocotogni, susini e, alla base, un bosco di fragole e piante aromatiche. Questo tipo di scelta, tuttavia, espone chi abita nella casa “verde” a costi di manutenzione che non sono indifferenti, sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria.

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