Condominio

Nel 2016 mezzo milione di compravendite in Italia

di  Evelina Marchesini

In uno scenario europeo globalmente positivo l’Italia, pur arrancando, sta riuscendo a mantenere il passo a livello di andamento dei fatturati immobiliari e, quindi, delle transazioni. Ma gli effetti sui prezzi ancora non si vedono.

Secondo l’European Outlook 2016 di Scenari Immobiliari, il miglioramento appare nelle previsioni di un aumento del fatturato in linea con la media degli altri quattro Paesi più importanti nel prossimo biennio. «Più faticosa la ripresa dei prezzi e dell’attività edilizia, per i quali non ci sarà un’inversione di tendenza prima del secondo semestre 2016» recita l’Outlook. Ma la bella notizia è che il fatturato immobiliare italiano va a un passo più spedito del Pil: +3,7% il fatturato 2015 contro il +0,6% del Pil, +5,4% il fatturato 2016 contro una previsione del +1,4% del Pil. Dato che diverse fonti e studi universitari hanno dimostrato, con indagini statistiche di lungo periodo, che il settore immobiliare in miglioramento funge da volàno e da moltiplicatore del Pil, se effettivamente questa tendenza positiva del settore immobiliare verrà confermata, tutto il Paese ne beneficerà in un breve arco temporale, con una sorta di effetto-rimbalzo. Sul fronte residenziale, in Italia il mercato sta avendo un leggero miglioramento in termini di compravendite. Per la fine del 2015 si potrebbe arrivare a circa 448mila e l’obiettivo di mezzo milione nel 2016 è realistico, dato il progressivo incremento dei mutui concessi dalle banche. La domanda, anche se in crescita, rimane ancora debole e con una propensione all’acquisto lontana dalle punte dei primi anni del secolo. La possibile riduzione delle imposte sulla proprietà potrebbe avere benefiche, seppur ridotte, ricadute sulla domanda, ma è più probabile che abbia effetti sulla generica propensione agli acquisti di beni di consumo piuttosto che di investimento. «Andrebbe stimolato l’investimento privato e istituzionale nella residenza, ancora lontano dai parametri europei», dice l’Outlook. Il fatturato residenziale italiano vale, ipotizzato a fine 2015, 84 miliardi di euro e ne varrà 89 a fine 2016 e costituisce decisamente la parte più importante del fatturato italiano (gli uffici e il terziario nel 2015 valgono 6,2 miliardi, l’alberghiero 2,1 miliardi, l’industriale 4,3 miliardi).

Per gli uffici, dice Scenari Immobiliari, è in atto, dopo diversi anni, un incremento della domanda primaria di spazi e non solo trasferimenti. Il mercato è sempre più polarizzato nelle due principali città, Milano e Roma, dove si concentrano anche gli investimenti esteri. La vacancy è in calo nella classe A, mentre aumenta nelle altre due categorie. Prezzi fermi ma canoni in rialzo nelle top location. Il commerciale, infine, ha superato meglio degli altri la crisi, anche perché è stato capace di adattarsi più rapidamente alle trasformazioni della domanda.

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