Gli eredi diventano condòmini dal giorno della morte del de cuius
Da L'Esperto Risponde
Poiché l'erede subentra nella medesima posizione del de cuius, egli è tenuto a contribuire alle spese condominiali dal momento della morte del de cuius e cioè, dal momento dell'apertura della successione. Per l'articolo 459 del Codice civile, infatti, l'eredità si acquista con l'accettazione i cui effetti risalgono al momento dell'apertura della successione.
Il chiamato all'eredità, che non abbia ancora accettato, può peraltro esercitare gli atti conservativi e di amministrazione temporanea ed in ogni caso, quando non è nel possesso dei beni ereditari – su istanza delle persone interessate o anche d'ufficio – il Tribunale nomina un curatore speciale dell'eredità (articolo 528 del Codice civile).
In tale contesto, l'amministratore deve sollecitare gli eredi ad accettare o a rinunciare all'eredità dovendo, in mancanza, promuovere la nomina di un curatore.
Quanto all'ulteriore quesito: a norma dell'articolo 752 del Codice civile, i coeredi contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari, in proporzione delle loro quote ereditarie, salvo che il testatore abbia altrimenti disposto. Il che significa che, salva l'eventuale solidarietà disposta dal de cuius con il testamento, gli eredi sono soggetti a responsabilità parziaria e non a responsabilità solidale.
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