L'esperto rispondeCondominio

Gli eredi diventano condòmini dal giorno della morte del de cuius

di Silvio Rezzonico

La domanda

Se il proprietario di un appartamento in condominio decede, lasciando in eredità l'appartamento a più persone (con testamento), a partire da quale momento gli eredi saranno obbligati a pagare le spese condominiali (comprese quelle relative a lavori deliberati quando ancora il de cuius era in vita)? E' necessario attendere l'accettazione dell'eredità? Come è giusto che si comporti l'amministratore di condominio in tal caso? Inoltre, tra gli eredi sussiste responsabilità solidale?

Da L'Esperto Risponde

Poiché l'erede subentra nella medesima posizione del de cuius, egli è tenuto a contribuire alle spese condominiali dal momento della morte del de cuius e cioè, dal momento dell'apertura della successione. Per l'articolo 459 del Codice civile, infatti, l'eredità si acquista con l'accettazione i cui effetti risalgono al momento dell'apertura della successione.
Il chiamato all'eredità, che non abbia ancora accettato, può peraltro esercitare gli atti conservativi e di amministrazione temporanea ed in ogni caso, quando non è nel possesso dei beni ereditari – su istanza delle persone interessate o anche d'ufficio – il Tribunale nomina un curatore speciale dell'eredità (articolo 528 del Codice civile).
In tale contesto, l'amministratore deve sollecitare gli eredi ad accettare o a rinunciare all'eredità dovendo, in mancanza, promuovere la nomina di un curatore.
Quanto all'ulteriore quesito: a norma dell'articolo 752 del Codice civile, i coeredi contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari, in proporzione delle loro quote ereditarie, salvo che il testatore abbia altrimenti disposto. Il che significa che, salva l'eventuale solidarietà disposta dal de cuius con il testamento, gli eredi sono soggetti a responsabilità parziaria e non a responsabilità solidale.

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