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Conflitto d'interessi con condòmino avvocato del condominio

di Paola Pontanari

La domanda

Chiedo se è compatibile che un condomino avvocato e il suo figlio pure avvocato possano essere i legali del nostro condominio; lo stesso dicasi per un condomino consulente contabile. Tutti e tre riscuotono il loro onorario. Potrebbe configurarsi un conflitto d'interessi?

Da L'Esperto Risponde

Preliminarmente, è indispensabile consultare il regolamento di condominio, il quale può contenere elementi utili al fine di individuare e/o scegliere il difensore del condominio (come ad esempio, specificare che l'avvocato sia specializzato in una determinata materia, ecc.).
In assenza di disposizioni regolamentari sarà necessario distinguere tra le cause per le quali la competenza ad agire e/o resistere in giudizio è posta in capo all'amministratore di condominio e quei contenziosi sui quali, invece, è l'assemblea a dover decidere se agire o meno.
Per quel che concerne la competenza dell'amministratore a nominare direttamente il legale del condominio, ci si riferisce a quei procedimenti giudiziali che possono scaturire dalle attribuzioni del mandatario dei condomini riconosciutegli dalla legge (ex art. 1130 cod. civ.). Si pensi, alla necessità di agire legalmente per ottenere un decreto ingiuntivo di pagamento al fine di recuperare le somme dovute dal condomino moroso. In questi casi l'amministratore, di propria iniziativa, potrà nominare un legale dandogli quindi mandato ad agire.
Allo stesso modo è pacifico che nelle ipotesi d'impugnazione di deliberazione l'amministratore possa, egli stesso, scegliere l'avvocato cui affidare l'incarico di difendere la compagine condominiale.
Tuttavia, qualora alcuno dei condomini non sia d'accordo con la scelta dell'avvocato operata direttamente dall'amministratore di condominio, si può contestare il provvedimento dell'amministratore secondo quanto previsto dall'art. 1133 cod. civ. che, a sua volta, richiama il procedimento di impugnazione di cui all'art. 1137 cod. civ.
Per quel che, invece, riguarda la competenza dell'assemblea dei condomini in merito alla nomina del legale, si precisi che ai sensi dell'art. 1136, 4° comma, cod. civ. l'assemblea decide sulle liti attive e passive di sua competenza e la deliberazione deve essere presa con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell'edificio.
Decidere se resistere o intraprendere una causa vuol dire anche, laddove è obbligatoria la nomina, scegliere un avvocato. I quorum per la scelta del legale sono quelli previsti per la decisione sulla lite.
Inoltre, per quel che riguarda il compenso del legale, è consigliabile – prima di instaurare una lite giudiziaria – farsi fare un preventivo di massima su quelle che potranno essere le spese legali.
Pertanto, alla luce di quanto esposto, preliminarmente occorre verificare quale sia la natura della controversia e, di conseguenza, capire di chi sia la competenza per la nomina del legale: se dell'amministratore o dell'assemblea.
Nel caso da Lei prospettato, non vi è alcun conflitto di interesse, purché il legale faccia sempre gli interessi del proprio cliente – ossia, il Condominio. Si ricordi, comunque che, qualora i condomini non siano soddisfatti dell'operato del legale, hanno sempre la facoltà di revocargli il mandato e nominare un nuovo avvocato.
Per quel che riguarda, invece, il consulente contabile si precisi che il nuovo art. 1130-bis stabilisce che l'assemblea – con la stessa maggioranza prevista per la nomina dell'amministratore e la relativa spesa è ripartita fra tutti i condomini sulla base dei millesimi di proprietà - possa nominare un revisore contabile che “verifichi la contabilità del condominio”.

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