Gestione Affitti

Affitti Airbnb e Bed & Breakfast in ginocchio: cancellazioni tra il 50 ed il 70%

Soffrono anche i proprietari di appartamenti privati per i quali gli affitti brevi sono diventati importante fonte di reddito.

di Annarita D’Ambrosio

La lista dei danni della settimana di rallentamento delle attività economiche per il conoronavirus si allunga e tra le perdite nel settore turistico nel suo complesso un focus deve aprirsi sull’extralberghiero, settore che tocca anche privati cittadini oltre che società di gestione immobili.

Si chiude una settimana pesantissima
Il primo dato fornitoci da Sweetguest, società specializzata nella gestione degli affitti brevi su Airbnb, cresciuta a tripla cifra negli ultimi anni, diventando leader nel settore con 1200 immobili gestiti tra Milano (il 50%), Firenze, Roma e Venezia, è pesantissimo: cancellazioni tra il 50%ed il 70%.

Uno dei founder di Sweetguest, Rocco Lomazzi, ci ha tenuto a precisare che “ il dato avrà ricadute certamente sul mese di marzo. E’ per questo che in un comunicato, insieme ad Altido, Italianway e Wonderful Italia, chiediamo che arrivi un aiuto economico al settore che, nelle sue tante forme di business che si sono create nel corso degli anni, ha ogni giorno un impatto sulla vita economica, culturale e sociale dei quartieri e delle città italiane”.

Al Sindaco di Milano, alla Regione ed al Governo, Sweetguest chiede misure urgenti a supporto e sostegno dell’intero comporto turistico, extralberghiero incluso.

I danni per i privati
Come detto, in ultima analisi, il calo pronunciato incide anche sui privati, sui proprietari degli appartamenti che le società come Sweetguest gestiscono. Sono almeno 500mila gli italiani che affittano con questa formula, riuscendo a guadagnare fino al 30% in più rispetto ad un affitto tradizionale. “Negli anni” precisa Lomazzi “le richieste dei proprietari di alloggi sono cambiate. Dalla percentuale sul fatturato iniziale, oggi sempre più spesso propendono per affittare tradizionalmente al property manager l’appartamento, con un 6+6, un contratto commerciale, come Sweetguest propone al proprietario di più di un immobile nella stesa città. In questo modo il privato ha una rendita fissa e la società maggiore libertà nel gestire l’appartamento. E’ ovvio che imprevisti come la psicosi coronavirus, in questo caso, si sono abbattuti sulla società più che sul privato, ma bisogna monitare attentamente la situazione anche per i mesi prossimi”.

L’eccessiva burocrazia
Il proprietario si rivolge alla società esterna schiacciato sempre più spesso da gestione di pratiche burocatiche troppo complesse, diverse da Regione a Regione.

“Dobbiamo entrare in contatto con tantissime istituzioni diverse” riconosce ancora Lomazzi “un unico interlocutore renderebbero tutto più semplice e trasparente”.

La crescita del settore
Secondo i dati di Sceneri Immobiliari relativi al 2019 il settore degli affitti brevi è cresciuto dall’11 al 18% nel corso dell’ultimo anno, l’incremento maggiore registrato in Europa.

Sono oltre 200 i centri e le località dove è presente il fenomeno nel nostro Paese, mentre nel resto dell’Europa si concentra soprattutto nelle grandi città. In un contesto di tassi di interesse ai minimi storici, c’è inoltre una forte tendenza all’acquisto di immobili da mettere a reddito come opportunità di investimento.

I proprietari rendono così meno pesanti le proprie rate di mutuo (in Italia il 70% degli immobili viene acquistato con un finanziamento) grazie alle entrate degli affitti brevi, mediamente più vantaggiose rispetto agli affitti tradizionali. Location e qualità dell’immobile sono i parametri più importanti per questo genere di investimento.

“Rispetto a 3/4 anni fa” conclude Lomazzi “ solo gli appartamenti più curati, in grado di offrire servizi migliori, restano in gioco. C’è stata una sorta di selezione naturale con la crescita dell’offerta”.

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