Gestione Affitti

Mini-stangata sulla casa: triplica l’imposta di registro, cedolare sugli affitti al 12,5%

di Marzio Bartoloni

Sale l'imposta ipotecaria e catastale da 50 a 150 euro sui trasferimenti immobiliari soggetti all'imposta di registro (prima casa e altri immobili) e potrebbe crescere del 25% anche la cedolare secca sugli affitti a canone concordato con l'innalzamento dell'aliquota dal 10% al 12,5%. Le misure sono previste nella legge di bilancio a cui sta lavorando il Governo e che potrebbero pesare sul mercato immobiliare da anni in sofferenza.
Fisco, quando si paga la cedolare secca sugli affitti (e come si calcola) - GUARDA IL VIDEO
L'aumento delle imposte di registro sono previste esplicitamente nel Documento programmatico di bilancio appena varato dal Governo nella riunione notturna del consiglio dei ministri. Nel Dpb si legge infatti che sarà previsto un «innalzamento delle imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all'imposta di registro (Prima casa, altri immobili) da euro 50 a euro 150 ciascuna». Un aumento a cui però segue anche «contestualmente» un ritocco fiscale, stavolta più vantaggioso, verso il basso « al fine di equiparare il prelievo tributario di queste imposte sui trasferimenti immobiliari». Si prevede infatti - si legge ancora nel Documento programmatico di bilancio- anche « la riduzione da euro 200 a euro 150 per ciascuna imposta sui trasferimenti immobiliari soggetti».
Tra le misure che si dovrebbero leggere nella legge di bilancio c'è anche il ritocco della cedolare secca sugli affitti a canone concordato in scadenza nel 2019. La cedolare sarà - a quanto risulta - confermata e resa strutturale, ma il Governo sta pensando di alzare l'aliquota in su: attualmente è del 10%, potrebbe salire al 12,5% (+25%). Un aumento che per Confedilizia sarebbe un «clamoroso autogol». « La cedolare sugli affitti calmierati – ricorda il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – è una misura sociale, condivisa da forze politiche, sindacati inquilini, operatori ed esperti del settore immobiliare». «In questi sei anni di applicazione - spiega il numero uno dell'associazione della proprietà immobiliare - ha garantito un'offerta abitativa estesa, favorendo la mobilità di lavoratori e studenti sul territorio. Inoltre, come rileva la nota di aggiornamento del Def, la cedolare ha determinato una riduzione senza precedenti dell'evasione fiscale nelle locazioni».
Per il presidente di FEDERPROPRIETÀ Massimo Anderson - anche a nome del Coordinamento Unitario dei Proprietari Immobiliari (FEDERPROPRIETA' – CONFAPPI – UPPI - MOVIMENTO PER LA DIFESA DELLA CASA) - «Malgrado le promesse, questo Governo tradisce gli impegni assunti nei confronti dei proprietari di casa aumentando del 2,5 % l'aliquota della “cedolare secca” e colpendo, quindi, coloro che hanno colmato le gravi lacune dello Stato in materia abitativa e posto di fatto fine alla contrattazione in nero di tale materia».
Anche la piccola proprietà alza gli scudi: per Alfredo Zagatti (presidente mazionale Asppi) «Il fatto che al rideterminazione dell’aliquota su questi contratti si accompagnata da una sua stabilizzazione a regiome non cancellerebbe il nostro dissenso sulla misura di aumento qualora venisse confermata».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©