Gestione Affitti

Contratti a canone concordato a Roma: accordo tra proprietari e inquilini

dalla Redazione

Dopo 15 anni il Comune di Roma ha un nuovo accordo territoriale per la stipula dei contratti a canone concordato ai sensi della legge 431/98 e del Dm delle Infrasttrutture del 16/01/2017. Il 28 febbraio è stato depositato presso l'assessorato capitolino al Patrimonio ed alle Politiche Abitative il testo dell'accordo . Lo annuncia Arpe - Federproprietà che con altre associazioni della proprietà e degli inquilini hanno lavorato alla stesura del documento.Con questo nuovo accordo si è voluta dare ai romani una normativa in materia di contratti di locazione più aderente alla città nella quale oggi vivono. Si è tenuto infatti conto della modificata situazione topografica della città. Si è voluto, inoltre, dare ai Romani uno strumento di più facile consultazione: per esempio, l’individuazione dell'appartenenza del proprio immobile ad una determinata zone della città, alla quale è ovviamente collegato il valore di locazione, sarà possibile per i cittadini utilizzando internet ed accedendo al sito dell'Agenzia delle Entrate ove sono indicate le zone Omi alle quali in tale accordo si fa riferimento.
I segretari generali del Sunia di Roma e Lazio, Emiliano Guarneri e del Sicet di Roma e Lazio, Paolo Rigucci, dopo il confronto con le associazioni della piccola proprietà, in una nota esprimono “soddisfazione per il risultato raggiunto”. “Dopo una lunga trattativa, si è finalmente rinnovato l'accordo per gli affitti a canale concordato riguardante il comune di Roma Capitale - dicono i sindacalisti - Dal 2004, data dell'ultimo accordo, la città si è profondamente trasformata e il mercato immobiliare romano ha visto un'altalena dei prezzi di locazione, fortemente in rialzo prima della crisi e con un evidente andamento discendente dopo. Il regime del canale concordato, nato per agevolare l'accesso alla locazione nei comuni come Roma, definiti ad “alta tensione abitativa”, aveva bisogno di un restyling completo che tenesse conto, da una parte della trasformazione della città avvenuta in questi anni e dall'altra del dover mantenere i canoni concordati al di sotto del libero mercato, con una attenta lettura delle oltre 200 microzone in cui è suddivisa la città. Una delle maggiori difficoltà incontrate nel corso della trattativa è stata proprio l'assenza di dati di riferimento certi sugli andamenti di valutazione dell'accordo del 2004 e del mercato della locazione agevolata, che i vari Osservatori che la legge istituisce avrebbero dovuto produrre, ma che le istituzioni locali non hanno mai attivato. Non aver avuto la disponibilità da parte dell'amministrazione capitolina a riconoscere una ulteriore agevolazione sulla componente Imu comunale, a differenza di molti altri comuni del Lazio e sul territorio nazionale, ha sicuramente reso più complessa la contrattazione. Una eventuale disponibilità in questo senso data a posteriori non potrà avere effetto sul livello dei canoni, ma ci auguriamo lo stesso che il Comune di Roma possa provvedere, perché costituirebbe comunque un incentivo alla stipula di contratti a canone concordato. Il nuovo accordo, depositato in data odierna, entrerà in vigore dal prossimo 11 marzo, per dare il tempo anche agli operatori del settore di prendere atto delle nuove modalità con cui procedere”.

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