Gestione Affitti

Il glossario

dalla Redazione

Canone concordato

Frutto di accordi territoriali tra associazioni dei proprietari e sindacati degli inquilini, è un canone calmierato, di solito inferiore a quello di mercato. Garantisce una convenienza economica all’inquilino (che paga meno) e delle agevolazioni fiscali al proprietario dell’alloggio (che può beneficiare di sconti sulle tasse).

Oneri accessori

L’insieme dei costi che si aggiungono a una spesa principale (il canone d’affitto): le spese di condominio e quelle relative alla manutenzione interna dell’appartamento. La tabella “Allegato D” prevista dal Dm 16 gennaio 2017 indica come ripartire i costi tra locatore e conduttore. Solo un accordo scritto tra le parti può sostituire quanto stabilito nella tabella.

Cedolare secca

Regime di tassazione facoltativo che consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali. Chi sceglie la cedolare secca non è tenuto a pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ma rinuncia alla possibilità di chiedere l’aggiornamento del canone di locazione.

Uso foresteria

I contratti di locazione a uso foresteria possono essere sottoscritti soltanto dalle società di capitali che affittano un immobile per destinarlo ai dipendenti o a eventuali collaboratori. Sia la durata che l’importo del canone di questi contratti sono decisi liberamente dalle parti. Il proprietario dell’immobile non può fruire della cedolare secca.

Comodato d’uso

Tale contratto presuppone che il comodante (proprietario di un appartamento) consegni in forma gratuita l’immobile a un altro soggetto (il comodatario) per un determinato periodo di tempo. Scaduto il periodo di comodato, l’appartamento torna al legittimo proprietario. L’accordo è previsto dall’articolo 1803 del Codice civile e può essere sia verbale che scritto. Solo in quest’ultimo caso, se la durata supera i 30 giorni, è necessaria la registrazione all’Agenziadelle Entrate.

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